Wsf: festa e slogan contro Lula che ripara su Davos

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Nella sfilata dei ''200mila di Porto Alegre'' non sono mancati slogan contro l'ospite più importante, il presidente del Brasile Luiz Inacio "Lula" Da Silva. Durante il corteo, alcuni manifestanti contestato duramente Lula, gridando slogan sull'"AeroLula'', il costoso aereo presidenziale con cui Lula dovrebbe spostarsi a Davos. A questi si sono aggiunti i membri del MNLM - Movimento Nazionale di Lotta per l'Abitazione che hanno occupato un palazzo del governo federale. "Adesso occupiamo in maniera strategica, scegliendo il momento più adeguato per ottenere il maggiore impatto dai media" - ha detto uno dei leader del movimento. Di fatto il partito di Lula, Partido dos traballhadores (PT), è stato molto contestato negli ultimi mesi, per la sua obbedienza di fronte alla rate del pagamento del debito estero e per la scomparsa, nella sua azione di governo, della riforma agraria tanto attesa dai Sem Terra e da milioni di brasiliani poveri.

E nella giornata del presidente Lula sono circa trenta, forse quarantamila persone che si accalcano sulle gradinate dello stadio Gigantinho facendo la ola e ballando al ritmo di un'orchestra potentissima. L'occasione dell'adunata passa un po' in secondo piano. Si tratta del fatto che il presidente brasiliano offre il suo sostegno a una campagna mondiale intitolata "Chiamata all'azione globale contro la poverta'". Infatti, quando finalmente Lula, vestito di bianco, appare sul palco, e' accompagnato da un indiano, una africana, un rappresentante della Confederazione mondiale dei sindacati. Il pubblico esplode in cori, ma un gruppetto non si lascia intomorire: intonera' slogan ostili a Lula per tutto l'incontro, prima rimproverato da decine di migliaia di "buuu", poi in pratica ignorato. Ma Lula fa il suo tonante discorso e parla solo di politica estera.

Lula ha incontrato quattro rapresentanti del Consiglio Internazionale che lo hanno interrogato sulla sue intenzioni rispetto alla presenza, sempre molto contestata, al forum di Davos. Lula, rispondendo a una critica di Francios Houtard, che ha chiesto al presidente come facesse a sedere assieme a personaggi dei quali "almeno la metà dovrebbero invece sedere nell'aula di un tribunale per crimini economici contro l'umanità'' e ha ripetuto la sua formula del "pontiere", la necessità cioé di adoperare il potere acquisito dal movimento sociale mondiale per sposare la rotta anche dei grandi potentati economici. La popolarità del presidente, ancorché in calo, sembra comunque ancora molto alta sia all'interno del paese sia tra i militanti del forum.

"Abbiamo urgente bisogno di una leadership politica globale e di un'azione coordinata per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio dell'Onu" - hanno detto a Porto Alegre i ministri degli Esteri di Tanzania e Finlandia, Jakawa Kikwete e Pertti Majanen, che sono anche co-presidenti del "Processo di Helsinki". Il "Processo" promuove, ad esempio, una revisione delle relazioni tra organismi internazionali, compresa la cancellazione del debito dei paesi più poveri e la nascita del G-20 (gruppo che riunisce i paesi del sud del mondo, all'interno delle negoziazioni dell'Organizzazione mondiale del commercio - Wto), proponendosi di ampliare il dibattito sui problemi globali. Ma il dubbio rimane se obiettivo del G20 sia cambiare di fatto i parametri delle relazioni commerciali globali, ai fini di un nuovo modello di "sviluppo", o soltanto garantire profitti nella norma ai grandi impresari nazionali. [AT]

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