VIS: il traffico di esseri umani oggi è Delitto contro l'Umanità

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Si sono conclusi i lavori del Seminario Internazionale "Minori vittime di tratta: interagire per prevenire; interagire per tutelare. Il caso dei minori albanesi", organizzato dal VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Molti esperti italiani, insieme a greci e albanesi, hanno esposto i lavori che si stanno realizzando per combattere il gravissimo fenomeno del traffico di esseri umani, oggi riconosciuto come "delitto contro l'umanità", e in particolare della tratta dei minori provenienti dall'Albania.

"Il Nord e il Sud del Mondo sono confini che non possono continuare a esistere. Dobbiamo renderci conto che tutti hanno il diritto di far parte di un sistema che tuteli prima di tutto i diritti umani e questo non può appartenere solamente ad alcuni paesi. Il business che ogni anno si realizza con il traffico di esseri umani, al secondo posto dopo quello della droga, deve essere fermato." Ha aperto così i lavori Antonio Raimondi, presidente del VIS. "E' necessario che tutti gli organismi internazionali prevedano delle normative che tutelino prima di tutto la vittima perché essere presenti in un paese illegalmente perché costretti è diverso che aver scelto la clandestinità." Prosegue Maria Grazia Giammarinaro del Consiglio Europeo. "Si tratta spesso di un problema culturale, se nei paesi d'origine non si attuano delle politiche di sviluppo sociale e di repressione verso tale reato sarà difficile per i paesi di transito come l'Italia riuscire a trovare una soluzione adeguata." Ha dichiarato Giusto Sciacchitano, Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia.

"Una concreta collaborazione tra tutti coloro che operano nel traffico dei minori, delle donne e di tutti gli esseri umani e l'istituzione di fondi per prevenire tale reato sono concrete possibilità che abbiamo per realizzare democraticamente un sistema di sviluppo umano." Afferma Fabio Tota del Ministero per le Pari Opportunità "E' fondamentale la prevenzione del fenomeno in uscita perché significa prevenire anche nei paesi dove questi minori transitano o si fermano. La devianza minorile e quindi i piccoli reati e lo sfruttamento sono il motivo principe per il quale le organizzazioni criminose investono in questo crimine obbligando questi ragazzi a lavorare per loro mantenendo gli introiti nel tempo". Conferma Sonia Viale, Capo Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia. "La globalizzazione oggi impone di rivedere la tutela dei minori, i sistemi devono essere universali e non relegati ai singoli paesi perché c'è il rischio di tornare indietro e di veder vanificato tutto il lavoro fino ad ora realizzato." Asserisce l'On. Marcella Lucidi della Commissione Giustizia Camera dei Deputati "Questi incontri sono determinanti per capire dove dobbiamo ancora impegnarci sia a livello normativo ma anche nella formazione delle parti attive che nei Paesi in Via di Sviluppo devono operare nel tessuto sociale ed economico. L'entrata in Europa di alcuni Paesi dell'area balcanica ha accelerato questo processo di costruzione ma dobbiamo realizzare una collaborazione fornendo il know how dell'esperienza italiana della cooperazione allo sviluppo." Ha concluso così Paola Viero del Ministero degli Affari Esteri.

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