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Usa: la Corte suprema mette fine alla pena di morte ai minori
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Con uno stretto, ma decisivo margine di 5 giudici favorevoli e 4 contrari, la Corte suprema degli Stati Uniti ha stabilito l'incostituzionalità della pena di morte nei confronti di detenuti minorenni, che avevano cioè meno di 18 anni all'epoca in cui hanno commesso delitti. La sentenza mette fine alla pena di morte per i minorenni, ancora in vigore in 19 stati degli Usa ed ha effetto immediato per 70 detenuti. I giudici hanno sostanzialmente stabilito che la pena di morte era una crudeltà sproporzionata nei confronti di persone immature, una crudeltà contraria ai principi della Costituzione.
Positivi i commenti delle associaizoni che da anni lottano per l'abolizione della pena di morte."La sentenza della Corte suprema rappresenta una grande vittoria di Amnesty International e dei movimenti abolizionisti che da anni chiedevano questo provvedimento" - ha dichiarato il portavoce di Amnesty Italia.
"Auspichiamo che questa sentenza possa essere a breve seguita da analoghe decisioni degli organi giudiziari e legislativi in Arabia Saudita, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Iran, paese in cui dal 1990 sono state eseguite almeno 11 condanne a morte di minorenni". Va ricordato che dal 1990 sono state almeno 35 le esecuzioni di minorenni all'epoca del reato accertate da Amnesty International in Usa, Iran, Pakistan, Arabia Saudita, Yemen, Cina, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria.
"La sentenza accoglie finalmente gli standard di base della decenza" - commenta Human Right Watch. "La legislazione internazionale sui diritti umani riconosce la fondamenatle differrenza tra adulti e minori e la legge costituzionale americana oggi li recepisce". E l'organizzazione Save the Children, organizzazione non governativa impegnata a favore dei minori, auspica che questo sia "il primo, fondamentale passo verso la ratifica della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che gli Stati Uniti, unico paese al mondo, ancora non riconoscono come documento normativo vincolante".
"E' una vittoria anche di anni di campagna controcorrente di tante organizzazioni per i diritti umani che si sono battute localmente e a livello internazionale e la conferma di spostamenti importanti nella stessa opinione pubblica americana sul tema della pena capitale" - nota la Comunità di Sant'Egidio. "Esprimiamo grande soddisfazione, che sentiamo di condividere con le organizzazioni raccolte nella World Coalition against the Death Penalty, con cui abbiamo collaborato in maniera particolare su questo terreno". La Comunità di Sant'Egidio si rallegra con la scelta di civiltà assunta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti e conferma il proprio impegno per fermare tutte le esecuzioni capitali nel mondo.
Per festeggiare la notizia, il sindaco di Roma ha deciso che ieri sera il Colosseo venisse illuminato: "La decisione della Corte - ha commentato Walter Veltroni - è una vittoria per tutti quanti nel mondo si battono per l'abolizione della pena di morte". [GB]