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Una quacchera di 89 anni in prigione
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Lillian Willoughby, una quacchera di Deptford che compirà 90 anni il prossimo gennaio, è andata in prigione mercoledì per aver protestato contro la guerra in Iraq. Poco prima di mezzogiorno, Willoughby si alzata dalla sua sedia a rotelle, ha dato al marito George, 64enne, un bacio e un abbraccio, ed è scomparsa all'interno del centro di detenzione federale. Con lei c'erano cinque altri pacifisti, inclusa una giovane coppia di Camden, Cassie Haw, 22 anni, e suo marito Chris, di 23. Tutti sono stati condannati per aver ostruito l'ingresso del palazzo federale a Philadelphia il 20 marzo 2003, il giorno in cui gli USA hanno invaso l'Iraq. Di fronte alla scelta di pagare una multa di 250 dollari o di scontare da una settimana a 6 mesi di detenzione, i sei hanno tutti scelto la prigionia. "Non intendo sostenere la guerra in alcun modo.", ha detto Willoughby mercoledì. Parlando ad un gruppo di 50 sostenitori che si erano riuniti poco distante il centro di detenzione, Willoughby ha detto che la nonviolenza non è una cosa che accade per caso: "Dovete impararla, ha detto, dovete allenarvi per il cambiamento, che si tratti di avere a che fare con la violenza di strada o con quella fra nazioni." Marion Brown, di 59 anni, una delle persone che andranno in prigione con Willoughby pochi minuti più tardi, ricorda di aver detto al giudice che avrebbe pagato la multa se "mi date assicurazione che la userete per provvedere acqua pulita da bere per i bambini dell'Iraq, o per diminuire il peso delle tasse che i nostri nipoti stanno pagando e pagheranno per questa guerra." Mi ha risposto di no, dice Marion Brown, Ha detto che io non ero nella posizione di poter negoziare."
Willoughby, nativa dello Iowa, che è stata attiva nelle campagne contro le guerre e per i diritti civili sin dall'inizio della II guerra mondiale, dice che non è preoccupata dalla carcerazione, anche se la sua sentenza è di sei mesi. Sa che starà in isolamento, con una sola ora a disposizione per uscire dalla sua cella. "Farò un po' di esercizi yoga, pregherò e scriverò qualcosa sulle mie esperienze in quel posto.", ha detto. I sostenitori, per la maggior parte quaccheri ed attivisti di lunga data contro le guerre, sono venuti per tutti i condannati, ma principalmente per lei: "Non sono mai stata tanto fotografata in vita mia!" ha esclamato, mentre se ne stava seduta sulla sedia a rotelle, ma apparendo in perfetta salute. Un giovane Marine di Philadelphia è venuto apposta per parlare con lei: "Volevo ringraziarla per star resistendo a questa guerra.", ha detto il Caporale Lance Cpl. Elliot Ruiz, 19 anni, che ha passato cinque mesi e mezzo in Iraq, fino a quando è stato ferito vicino a Tikrit, nel momento in cui un'automobile ha infranto il posto di blocco a cui lui era di guardia.
"Mi ha aperto completamente il retro della gamba.", racconta Ruiz, che sull'impeccabile uniforme blu porta due serie di decorazioni, compreso un Purple Heart. I sostenitori camminano per due isolati accompagnando i futuri detenuti. "Non celebro il mio ingresso in prigione, ha detto loro Chris Haw, Ne' vi è in me odio per quelli che ci stanno incarcerando. Io celebro l'amore. Non si può guardare mentre c'è una guerra e smettere di agire."
Lillian Willoughby racconta di un libretto intitolato "52 storie di nonviolenza che hanno avuto successo": lei e gli altri lo hanno lasciato nell'aula di tribunale in cui sono stati condannati: "Ci sono abilità da imparare, ha insistito, Informatevi. Praticate la nonviolenza." Bob Smith, presidente della Brandywine Peace Community, ha organizzato il gruppo per la camminata fino al centro di detenzione. Willoughby guidava il corteo, con la carrozzella spinta dal 21enne John Thompson. Mentre i sei entravano nell'edificio, Sylvia Metzler, 67enne, che ha passato una settimana nella stessa prigione per il medesimo reato, ha predetto che Lillian Willoughby "farà del bene alle guardie carcerarie", la maggioranza delle quali sono veterani. "In primo luogo, c'è la sua età. E' difficile guardare quelle mani storte dall'artrite ed avere cattivi sentimenti. E poi, quando Lillian parla lo fa con tanta competenza e tanto amore che li travolgerà tutti."
di Richard Pearsall, pubblicato giovedì 21 ottobre 2004 dal Courier-Post (Camden, New Jersey)
(trad. M.G. Di Rienzo)