USA: le sanzioni UE nel mirino dei cittadini statunitensi

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Dopo aver atteso per due anni che gli Usa si mettessero in linea con le direttive dell'Organizzazione mondiale del Commercio (OMC-WTO World Trade Organization) l'Unione Europea ha deciso col primo marzo di tassare 1600 prodotti statunitensi imponendo dazi che passeranno dal 5% al 17%.

Nel presentare la normativa, conforme alle direttive del WTO, il Commissario responsabile per il commercio internazionale Pascal Lamy ha voluto precisare che non si tratta di una forma di ritorsione, bensì di contromisure poiché "ormai non vi era altra scelta" e che i dazi "saranno tolti appena gli Usa si adegueranno alle normative del WTO". Le contromisure non raggiungeranno comunque i 4 miliardi di dollari annuali, cifra definita lo scorso anno dal WTO.

L'intento è quello di contrastare gli sgravi fiscali che l'amministrazione Usa concede all'esportazione attraverso il Foreign Sales Corporations, la normativa che avrebbe dovuto scadere nel novembre del 2000, ma che l'amministrazione Clinton ha rinnovato attraverso l'Extra Territorial Income Act (ETI). Nel gennaio del 2002 il WTO stabilì che l'ETI costituisce un sussidio all'esportazione non conforme alle normative dell'Organizzazione.

L'elenco dei prodotti intenderebbe ridurre al minino le eventuali conseguenze negative per gli importatori europei e va da prodotti agricoli (soia per alimentazione animale e latte in polvere), ai tessili, ai macchinari (come caldaie e frigoriferi), a casalinghi (acciai laminati): tutti prodotti la cui dipendenza dagli Usa è molto bassa.

La decisione sta causando grattacapi al mondo economico americano e all'amministrazione Bush, ma sta anche suscitando le proteste delle organizzazioni di cittadini statunitensi.

Con un comunicato, Public Citizen, un'associazione non profit di monitoraggio del commercio estero con sede a Washington, sottolinea che "il crescente numero di sentenze del WTO contro le leggi americane conferma quanto era stato prefigurato una decina di anni fa dai critici del WTO: l'Organizzazione Mondiale del Commercio impedisce la possibilità del governo americano democraticamente eletto di determinare le proprie politiche". Con una dettagliata documentazione, l'associazione dimostra che in questi anni gli Usa hanno perso l'80% delle controversie presentate al WTO. E recentemente l'amministrazione Bush ha dovuto abolire alcune leggi che garantivano la protezione dell'industria dell'acciaio con una perdita di 2 miliardi di dollari per l'intero settore, ricorda Public Citizen

La decisione dell'Unione Europea avrà sicuramente l'effetto di "complicare la vita dei sostenitori americani del cosiddetto commercio libero" - nota Emad Mekay in un articolo per Oneworld. "Finora infatti molti negli Usa avevano considerato il WTO e i suoi metodi autoritativi di risoluzione delle controversie come un'arena dove Washington poteva accusare le altre nazioni di violazione del libero commercio". Dopo le recenti risoluzioni del WTO e le sanzioni EU, negli Stati Uniti molti fautori del WTO dovranno ricredersi. [GB]

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