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Tra i Paesi Ocse l'Italia stanzia meno dell'Ungheria di Orban
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Immagine: Osce.org
L’Italia buca l’obiettivo di stanziare lo 0,30% del proprio reddito nazionale in aiuto pubblico allo sviluppo (aps) per ben 1,34 miliardi, fermandosi ad appena lo 0,22%. E fatto ancor più grave, continua a spendere centinaia di milioni dei contribuenti in missioni internazionali, che quasi nulla hanno a che fare con il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone, sostenendo soggetti, più volte accusati di violazione dei diritti umani, come la Guardia Costiera libica. Si lavora inoltre unicamente al blocco dei flussi migratori, tramite l’esternalizzazione del controllo delle frontiere delegata a Paesi terzi, in linea con la politica adottata dall’Unione europea.
È questa la denuncia lanciata oggi da Oxfam e Openpolis, con un nuovo rapporto, che fotografa con dati e analisi le principali contraddizioni tra la politica estera e di difesa italiana e gli interventi di cooperazione e di aiuto allo sviluppo, che secondo l'ordinamento italiano dovrebbero esserne parte essenziale. Un dossier diffuso alla vigilia della nuova Legge di Bilancio, con un appello urgente per un deciso cambio di rotta sia nell’aumento dei fondi destinati alla cooperazione, che nella definizione degli impegni internazionali italiani per il prossimo triennio.
«I dati Ocse per il 2020 certificano il fallimento del Governo nel centrare un impegno, che alla luce dell’impatto della pandemia nei Paesi più fragili, dovrebbe essere al centro della politica estera del nostro Paese», ha detto Francesco Petrelli, policy advisor per finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia. «Mentre l’obiettivo dello stanziamento 0,7% in aps entro il 2030 resta ancora un miraggio, ad oggi il livello del nostro impegno tra i Paesi Ocse in rapporto alla ricchezza nazionale, ci vede appena al 20esimo posto tra i Paesi donatori dietro a Paesi come l’Ungheria. Di certo non un risultato di cui andate fieri! Resta quindi da vedere se le recenti dichiarazioni del ministro Di Maio di un aumento dell’impegno italiano del 30% per il 2022 e del 50% nei prossimi anni, diverranno realtà. La Legge di Bilancio che comincia il suo iter, ci darà la prima risposta a breve»...