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Testimonianza del disastro in India
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di Valeria Viola Padovani
Vizhinjam 28 Dicembre 2004:
Sono qui in India dove, come avete visto è passato tsunami, il fenomeno della grande onda. Solo un fazzoletto di terra è stato risparmiato, la tensione è spaventosa, ovunque ci si aspetta da un momento all'altro che il mare si rialzi e sovrasti spazzando via tutto.Non c'è possibilità alcuna di saperlo prima, di vedere o presagire il disastro, la gente, le case, tutto, viene spazzato via all'improvviso.Al villaggio di Vizhinjam ci sono stati moltissimi danni, tante famiglie già poverissime sono rimaste senza casa, hanno perduto tutto, anche le loro misere barche, l'unico mezzo di sostentamento, moltissimi feriti, alcuni morti, molti sono riusciti a fuggire.Per la prima volta dopo anni abbiamo visto cattolici e mussulmani che si aiutavano e pregavano insieme chi invocando Hallah, chi Cristo.
E' gravissima la situazione nel Tamil Nadu a pochi chilometri da noi dove assistiamo una scuola.I morti sono migliaia e la gente per quanto cerchi rifugio non sa dove scappare, per povertà e per la condizione del terreno senza alcuna pendenza per chilometri e chilometri. Tsunami viaggia ad una velocità spaventosa e senza ostacoli percorre migliaia di chilometri. Moltissima gente è stata colpita in fuga anche là dove si sentiva in luogo sicuro e protetto. Non è arrivato alcun tipo di aiuto, almeno qui, in India, immaginate quindi il senso di disperazione e di impotenza che la gente prova e che anch'io provo stando qui e vedendo con i miei occhi la devastazione tutto attorno. Questo paese, come tanti altri dell'Asia è già in ginocchio, tutti corrono, si affannano da un posto all'altro,la disperazione è densa, si sente ovunque, ci sono fosse comuni e l' alta temperatura impedisce sepolture regolari con grandi rischi di malattie e di infezioni. Credo che le immagini televisive vi abbiano mostrato la condizione apocalittica del luogo. Vi prego, fate qualcosa, mandate qui o in qualunque luogo vi indichi il vostro cuore aiuto. Grazie ancora, con tutta l'anima.
Fonte: Centro Studi Platone