Sudan: Annan e Powell in visita, allarmante crisi nel Darfur

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Il Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan ha annunciato che la sua visita in Sudan coinciderà in parte con quella del Segretario di Stato Usa, Colin Powell. Nell'incontro con i giornalisti, Annan ha affermato che il conflitto del Darfur "confina con la pulizia etnica" e se il governo sudanese non è in grado di disarmare le milizie di predoni arabi (note col nome di Janjaweed), che da anni seminano morte e distruzione, dovrebbe permettere alla comunità internazionale di prestargli aiuto. Alla domanda circa un possibile invio di una missione di "peacekeeping" nella regione, il Segretario Generale ha risposto: "Non penso che siamo pronti a mandare la cavalleria, e non sono neanche tanto sicuro che vi siano molti Paesi disposti a farlo". Ha poi ribadito l'importanza che tutti i Paesi e le istituzioni che hanno una certa influenza su Khartoum si uniscano per aumentare le pressioni sul governo sudanese. Per questo motivo Annan ha deciso di far coincidere la sua visita in Sudan (annunciata già da giorni, ma ancora non definita) con quella del Segretario di Stato Usa, Colin Powell. Annan dovrebbe poi recarsi in Darfur e proseguire poi il viaggio che nelle prossime tre settimane lo vedrà in Africa, Medio Oriente e Asia.

Dal febbraio del 2003 due movimenti ribelli - il Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem) e l'Esercito-Movimento per la Liberazione del Sudan (Sla-m) - si sono formalmente sollevati in armi contro Khartoum, accusata di trascurare il Darfur, perché abitato prevalentemente da neri. Secondo numerose fonti il governo sudanese sostiene, sia finanziarimente che militarmente le milizie Janjaweed, responsabili di quello che varie organizzazioni umanitarie e svariati rappresentanti dell'Onu, hanno definito un "nuovo genocidio". In 16 mesi di combattimenti la guerra del Darfur ha causato oltre un milione di sfollati interni, quasi 160.000 profughi (tutti nel confinante Ciad) e migliaia di morti, dai 10.000 ai 30.000 secondo le stime più accreditate.

Recentemente Amnesty International ha raccolto numerose testimonianze nel Darfur dalle quali emerge "un vero e proprio sistema di violazioni dei diritti umani di massa, che ha l'obiettivo di umiliare la popolazione civile, distruggere la vita comunitaria e spopolare il territorio. A compiere uccisioni, stupri, sequestri, incendi di villaggi e saccheggi sono i Janjawid, le milizie filogovernative, spesso assistite dai bombardamenti aerei dell'esercito regolare" - sottolinea Amnesty. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani ha lanciato un appello mondiale online per chiedere al governo del Sudan di consentire il dispiegamento di osservatori internazionali sui diritti umani sotto il mandato dell'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite; impegnarsi pubblicamente a rispettare in ogni circostanza i diritti umani e il diritto umanitario nonché a garantire la tutela della vita e dei mezzi di sussistenza della popolazione civile in ogni zona del paese; assumersi la responsabilità per l'operato dei Janjawid, smobilitare e smantellare queste milizie e garantire che non saranno più in grado di compiere ulteriori abusi.

"Dopo essere sopravvissuti ai massacri perpetrati dalle milizie filo-governative nei villaggi del Darfur, i civili sfollati continuano ad essere vittime di violenti attacchi e di stupri nelle aree dove si sono raggruppati, e sono costretti a confrontarsi con la carenza devastante di aiuti umanitari" - afferma un recente comunicato di Medici senza Frontiere. L'organizzazione umanitaria internazionale di soccorso medico, denuncia che "nella regione le operazioni di soccorso sono ben lontane dal soddisfare gli ingenti bisogni e, se verranno condotte come lo sono adesso, non potranno evitare che una carestia provocata dall'uomo uccida decine di migliaia di persone in Darfur".

Nei giorni scorsi il sottosegretario italiano agli Esteri, Margherita Boniver ha condotto una missione governativa in Sudan durante la quale ha chiesto al governo di Khartoum "di intervenire contro i massacri e saccheggi in corso nella regione del Darfur". Il Sottosegretario ha assistito poi alla distribuzione degli aiuti umanitari italiani (l'impegno della cooperazione, tra bilaterale e multilaterale, supera i sette milioni di euro) ed ha incontrato i responsabili degli organi multilaterali impegnati negli aiuti e i membri della Commissione di inchiesta sulle violazioni dei diritti umani nel Darfur. [GB]

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