Serbia: i resti radioattivi dei proiettili della NATO

Stampa

Sono passati oramai quattro anni da quando, nel 1999, la Serbia è stata bombardata dagli aerei dell'Alleanza atlantica. Per perforare i bunker jugoslavi si utilizzarono anche proiettili all'uranio impoverito. Ad oggi solo in una delle località oggetto di quei bombardamenti sono stati rimossi i residui radioattivi dei proiettili NATO.

Secondo i rapporti ufficiali dell'Alleanza atlantica, consegnati nel 2001 all'Esercito jugoslavo, ma anche secondo gli esperti locali, durante i bombardamenti della NATO sono stati lanciati proiettili all'uranio impoverito in cinque luoghi del sud della Serbia. Di tutte le ubicazioni nominate, lo smaltimento dei rifiuti radioattivi dei proiettili della NATO è iniziato lo scorso anno ed è stato portato a termine quest'anno solo in una di queste, nel villaggio di Bratoselci.

Con lo smaltimento dei residui contaminati dei proiettili della NATO nella zona del villaggio di Bratoselci è stato risolto un problema serio che preoccupava fortemente la popolazione locale. I bombardieri dell'Alleanza atlantica nel 1999 hanno colpito tre volte questa zona. L'equipe di esperti dell'esercito della Serbia-Montenegro e l'Istituto di Vinca, il più prestigioso nel Paese ad occuparsi di nucleare, hanno arato 5.800 metri quadri di terreno, trovando e smaltendo 311 proiettili penetranti con circa cento chili di uranio impoverito e hanno portato via poco meno di tre tonnellate di terreno contaminato.

Intanto in Italia ritorna all'attenzione pubblica la questione uranio impoverito. In particolare grazie ad un documentario curato da RaiNews24. "Vittime di pace", di Sigrfrido Ranucci, si occupa del dramma delle malattie (leucemie e tumori) che colpiscono le popolazioni coinvolte nei teatri di guerra. In questo caso si tratta di bambini provenienti dalla località di Hadzici, nei dintorni di Sarajevo, in Bosnia. [DS]

Altre fonti: RaiNews24.

Ultime notizie

Elezioni nel 2026: fare politica nella Gerusalemme occupata

11 Novembre 2025
Le elezioni in programma per il 2026 sono un punto cruciale per un futuro governo unitario in Palestina. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

11 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Eventi estremi e povertà

11 Novembre 2025
La povertà è un problema socioeconomico profondamente interconnesso con la crisi climatica. (Alessandro Graziadei)

Una vi(t)a semplice

10 Novembre 2025
Il progetto "L’ovale storto" racconta le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad