Sdebitarsi: dal G8 di Bush al G77 di Lula

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In occasione del G8 di Sea Island si e' molto parlato della questione del debito iracheno. Pubblichiamo il documento sul debito iracheno elaborato Tavolo Campagne della Rete Lilliput per la cui realizzazione Sdebitarsi ha contribuito. E' noto che gli Stati Uniti di Bush avrebbero voluto una cancellazione del 95% del totale. In ogni caso, il tema delicato degli impegni in campo internazionale per una seria lotta alla poverta' ivi inclusa la cancellazione del debito dei paesi piu' poveri, e' stata una volta ancora abilmente "scongiurata" dai G8.

La Francia, che insieme a Russia e Giappone e' fra i maggiori creditori del debito iracheno, si e' opposta sottolineando la sproporzione della cancellazione proposta per l'Iraq dagli USA richiamando ad una maggiore coerenza da parte dei paesi ricchi nei confronti dei paesi piu poveri e soprattutto dell'Africa. Chirac ha ricordando che perfino in occasione del G8 di Colonia, dove era stata lanciata un'iniziativa sul debito, le cancellazioni proposte non raggiungono nel loro insieme la quota di cancellazione chiesta dagli americani per il solo Iraq e cio' risulterebbe moralmente e politicamente incomprensibile. Il documento e' stato pubblicato nella collana dei Quaderni Lillipuziani (se ne possono chiedere delle copie alla Rete Lilliput) ed e' in procinto di uscire come allegato alla rivista Altreconomia. Un estratto consistente del documento e' comunque disponibile sul nostro sito www.sdebitarsi.org (per cause tecniche a partire da domani) e su quello della Rete Lilliput www.retelilliput.org.

Nessuno si attendeva un'improvvisa presa di coscienza che facesse fare un salto di qualita' nella ricerca delle risorse necessarie a perseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sottoscritti dagli Stati in occasione dell'Assemblea del Millennio delle Nazioni Unite, anche perche' tali importanti impegni dovrebbero fare parte della normale agenda nelle relazioni fra gli Stati in seno all'unica sede riconosciuta da tutti, le Nazioni Unite. Il punto e' che anche quasta volta rappresentanti dei paesi africani, pur avendo accettato l'invito dei G8 non porteranno a casa nient'altro che delle promesse.

Alla riunione del G77 che si terra' in Brasile sotto la leadership di Lula, registrato l'esito del G8, i paesi dell'ex movimento dei non allineati, dovranno affrontare la costruzione di una possibile strategia comune che dia il segno della volonta' di proseguire un'azione comune a cominciare dal prossimo incontro del WTO. Soltanto quando si verifichera' una vera azione comune di questi paesi a nome in rappresentaza dei popoli piu' poveri del mondo, si creeranno le condizioni di un riequilibrio di relazioni fra nord e sud. Conta molto a questo scopo l'azione in costante crescita da parte della societa' civile del sud che gia' piu' volte si e' manifestata nei Forum Sociali Mondiali di Porto Alegre e Mumbai e che ha visto i suoi primi significativi effetti in occasione del vertice del WTO di Cancun.

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