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Scuola: sciopero generale e studentesco nel mondo
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Il personale scolastico statale oggi incrocia le braccia per lo sciopero generale proclamato dai sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) e dalla Gilda, con l'adesione di altri sindacati. Non partecipa a questo sciopero il maggior sindacato autonomo, lo Snals, che, per parte sua, ha proclamato invece per il 29 novembre prossimo una mobilitazione della categoria. Anche se di sciopero generale si tratta, è soprattutto il personale della primaria ad essere coinvolto, pur essendo numerosi gli obiettivi alla base della rivendicazione confederale. Le posizioni più radicali di contrasto alla politica governativa sulla scuola hanno infatti riguardato nei mesi scorsi soprattutto la riforma della legge 53/2003, i cui nodi critici hanno interessato finora prevalentemente i docenti della primaria. La preparazione di questo sciopero e' stata capillare, con iniziative locali, nelle scuole e a livello provinciale e regionale. Un elemento trasversale per tutti gli ordini di scuola è quello del precariato che, come sempre, è motivo di forte aggregazione del personale interessato, dall'infanzia alle superiori.
La maggior parte delle rivendicazioni riguarda la politica scolastica in generale con l'attuazione della legge n. 53, la salvaguardia dell'autonomia scolastica, il rifiuto della devolution, l'opposizione alla definizione dello stato giuridico per via legislativa, la lotta contro i tagli degli organici, l'aumento dei posti per il sostegno.
Una mobilitazione che viene infuocata dall'annuncio del ministro Siniscalco di tagliare organici della scuola proposti nella bozza dell'emendamento fiscale alla Finanziaria sottoposto ai partiti della coalizione. Il testo proposto suona esplicitamente cosi': "Per gli anni scolastici 2005/2006 la dotazione organica del personale docente viene ridotta complessivamente del 2%, in ragione dell'1% per ciascuno degli anni scolastici considerati". E questo avverrebbe proprio in piena attuazione della riforma quando, proprio per effetto delle innovazioni strutturali, il nuovo sistema reclama potenziamento di organici. Secondo la Campagna Sbilanciamoci la Finanziaria 2005 del Governo prevede solo misure di facciata e simboliche quali l'obbligo di zaini più leggeri, poi stralciato perché non ammissibile e i libri scaricabili da internet, finanziato a costo zero. Di fatto rimangono irrisolti i veri problemi che vedono un terzo delle scuole non a norma e spesso fatiscente e la fine del finanziamento al fondo per il diritto allo studio.
Un sostegno allo sciopero arriva dagli studenti che in più di ottanta città scendono in piazza. Una giornata che prepara quella del 17 novembre, quando si realizzerà la prima mobilitazione mondiale studentesca indetta al World Social Forum di Mumbai e sostenuta al Social Forum di Londra. Molte firme di organizzazioni e intellettuali hanno firmato l'appello che chiede di non cedere il sapere e la conoscenza alle regole del mercato subordinandoli alla "produttività", richiamando agli ingenti finanziamenti ad enti di ricerca privati, mentre la ricerca scientifica pubblica è ormai al collasso.
Ma la piattaforma della giornata chiede non solo di abrogare queste riforme ma anche di garantire più scuola per tutti, innalzando l'obbligo scolastico sino alla fine della scuola secondaria, avendo come punto di riferimento l'idea di una formazione di base garantita e assicurata fino alla fine del percorso della secondaria, per arrivare ad un'università senza numeri chiusi, in qualsiasi fase del percorso accademico si presentino. Tra i paesi in cui si manifesterà ci sono India, Germania, Finlandia, Sud Corea e Cuba e in vari paesi dell'America Latina. [AT]
Altre fonti: Tutto Scuola, Unione degli Studenti