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Sciopero per i libri di pace e carovane
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Negli Stati Uniti il 4 marzo migliaia di studenti di 450 università e college partecipano a uno sciopero per i libri e contro le bombe sull'Iraq, coordinato dallo National Youth and Student Peace Coalition, una manifestazione che chiederà con forza "Soldi per la scuola, non per l'Impero!". "I miliardi di dollari che servono per finanziare l'occupazione in Iraq, sarebbero meglio usati per riparare la crisi dello stato americano e a costruire un futuro per i giovani degli Stati Uniti" - è quanto denuncia la coalizione degli studenti che accusano l'amministrazione Bush di una progressiva perdita delle libertà di base e dei diritti costituzionali grazie al "Patriot Act" che mette tutti sotto osservazione, trattando come criminali persone assolutamente innocenti. La piattaforma di questa giornata si dichiara contraria al coinvolgimento nelle scuole delle forze militari e delle multinazionali sempre più interessate al bene pubblico.
In Italia le "carovane arcobaleno" continuano ad incontrare i gruppi della società civile. Dopo aver toccato città simbolo di impegno di pacifismo e intrise di storie dei vari movimenti, da Genova e Torino per il Nord-Ovest, Trieste e Venezia per il Nord-Est e Catania e Palermo passando dalla Sigonella per quella del Sud, le Carovane toccheranno nei prossimi giorni altre citta pronte ad accogliere le carovane con feste e colori come a Cosenza e Scanzano Ionico, Trento e Verona fino a Padova e ancora come a Como, Varese e Brescia. Intanto Pax Christi, sezione italiana del movimento cattolico internazionale per la pace, scrive ai parroci di Roma invitandoli a partecipare alle iniziative che dal primo marzo si stanno promuovendo nei municipi della capitale con una serie di iniziative con gruppi religiosi, parrocchie, enti, Agesci, ed altri gruppi formali e meno.
Mentre aumentano ogni giorno le adesioni di associazioni, movimenti, enti locali, partiti e sindacati alla manifestazione nazionale di Roma, si comincia ad avere un quadro, per quanto ancora molto parziale, di quel che si muoverà il 20 marzo a livello planetario. Solo negli Stati Uniti si scenderà in piazza in più di 400 città. A New York e San Francisco le manifestazioni principali. Nelle Americhe si manifesterà anche in Brasile, Argentina, Cile, Messico, Bolivia e non solo nelle capitali. In Canada appuntamenti a Vancouver, a Toronto, Halifax, Montreal. In Australia sono più di dieci le città già coinvolte, da Sidney a Melbourne, a Canberra, ad Adelaide, a Hoba, a Perth, a Wellinghton. In Asia, si manifesterà tra l'altro a Dakha, a Bangkok, a Seul. In Europa, manifestazioni a Vienna, a Bruxelles, a Copenaghen, a Helsinki, ad Atene, a Dublino, a Oslo, ad Amsterdan, a Varsavia, a Barcellona, Madrid e Siviglia, a Stoccolma e Goteborg, a Berna, a Londra, a Budapest, in Germania marce verso le basi militari Usa, di cui la più importante sarà quella verso la base aerea di Ramstein a cui parteciperanno anche Gunter Grass e Oskar Lafontaine.[AT]
Altre fonti: Comitato Fermiamo la guerra, Pax Christi , National Youth and Student Peace Coalition.