Save the Children: l'Onu non abbandoni il Darfur

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Nonostante le rassicurazioni del governo Sudanese e il parziale dispiegamento degli osservatori dell'Unione Africana, continuano le testimonianze di gravi violazioni dei diritti e attacchi ai danni della popolazione civile. Mike Aaronson, Direttore Generale di Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente di difesa e tutela dell'infanzia, avverte: "La comunità internazionale non può ulteriormente stare a guardare mentre i bambini subiscono violenza, sono costretti a fuggire dalle loro case e ad assistere all'uccisione di amici e parenti nei villaggi. Se il governo sudanese non è in grado di garantire la sicurezza della popolazione del Darfur, allora dovrà essere la comunità internazionale ad assumersi con urgenza e priorità questo impegno". Save the Children sollecita la comunità internazionale a proporre le seguenti questioni nella prossima risoluzione Onu.

Unione Africana. Tutte le parti dovrebbero autorizzare sia un aumento del numero di osservatori dell'Unione Africana sia il rafforzamento della capacità difensiva del contingente anche in funzione della protezione dei civili. Ciò consentirebbe all'Ua di raggiungere le aree rurali dove la popolazione è maggiormente a rischio. La comunità internazionale dovrà contribuire al rafforzamento del contingente dell'Ua attraverso adeguate risorse economiche e logistiche.

Rientro forzoso degli sfollati. Continuano le testimonianze relative a persone costrette, o con la forza o dietro incentivi economici, a rientrare nei villaggi di origine contro la propria volontà. Ciò è inaccettabile. Il governo sudanese deve garantire che il rientro di tutti gli sfollati sia volontario.

Zone di sicurezza. La prospettiva di "zone di sicurezza" dà motivi di preoccupazione. Il governo sudanese deve assicurare che le ulteriori forze di polizia impiegate nella protezione delle "zone di sicurezza" non includano i Janjaweed e che le "zone di sicurezza" siano solo il primo passo di un processo il cui obiettivo è la messa in sicurezza dell'intera regione.

Monitoraggio dei progressi. Il governo del Sudan non dovrebbe avere alcun dubbio sulla fermezza e risolutezza della comunità internazionale nel proteggere la popolazione del Darfur e sul fatto che scatterebbero delle sanzioni nel caso in cui non desse seguito agli impegni presi.

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