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Romania: nasce il nuovo governo di centro-destra
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Dopo elezioni politiche e presidenziali che hanno messo in mostra una Romania profondamente divisa nasce il nuovo esecutivo - riporta Mihaela Iordache per l'Osservatorio sui Balcani. A governare il Paese è ora un governo di centro-destra che è andato a sostituire quello dei social-democratici. I risultati delle elezioni politiche del 28 novembre hanno messo in mostra una Romania divisa. Da una parte vi sarebbero infatti gli elettori delle grandi città, giovani e intellettuali, che hanno dato il loro voto alla coalizione di centro-destra "Giustizia e Verità" tra i liberali e i democratici e dall'altra la gente del ceto medio rurale che hanno indirizzato le loro preferenze verso i social-democratici.
Dopo la tornata elettorale nessuna delle due coalizioni aveva però raggiunto una maggioranza tale da poter governare e non è stato facile per liberali e democratici riuscire a cooptare altri partiti al governo. Alla fine, dopo negoziati serrati, la Romania ha finalmente un governo di cui fanno parte 4 partiti e con un liberale, Calin Popescu Tariceanu (52 anni), sulla poltrona di primo ministro. Un governo quindi di coalizione tra i liberali del primo ministro, i democratici del presidente dello stato, Traian Basescu, i magiari di Romania (UDMR) di Marko Bela e gli umanisti (PUR), pronti a cambiare cavallo essendosi alleati, durante la campagna elettorale, con i social-democratici.
Per la prima volta dopo la Rivoluzione dell'89 la Romania si ritrova un primo ministro liberale. Ciononostante la formula di governo sembra cambiata solo poco rispetto a quella che ha caratterizzato il periodo che va dal 1996-2000. Infatti in quel periodo a governare il Paese sono stati gli stessi liberali, i democratici, i magiari di Romania e il Partito dei contadini (PNTCD). Ora il Partito dei contadini non è più riuscito ad accedere in Parlamento ed il nuovo partner di coalizione sono gli umanisti (PUR).
L'esecutivo è formato da 24 membri: 10 ministri molto giovani, tra i 30 ed i 40 anni, e molti uomini d'affari. Una parte dei membri dei membri dell'esecutivo sono volti nuovi, giovani che finora si sono dedicati alla propria professione. Tra questi c'è ad esempio il ministro degli esteri, Mihai Razvan Ungureanu, 36 anni, ex inviato speciale del coordinatore del Patto di Stabilità per i Balcani, il ministro dell'economia e del commercio Ioan Codrut Seres (35 anni), o il ministro delle finanze, ex giornalista economico, Ionut Poescu (40 anni).
Nel governo di Tariceanu sono presenti anche molti uomini d'affari. Il premier stesso, tra l'altro, è l'ex importatore in Romania della marca di automobili Citroen. Tra i ministri benestanti (che non sfuggono dai vari scandali d'affari degli ultimi anni) c'è George Copos (51 anni) rappresentante del Partito Umanista (PUR) che ricoprirà il ruolo di vicepremier e si occuperà di piccole e medie imprese. La sua fortuna personale ammonterebbe a circa 170 milioni di dollari. Poi vi è Adrian Videanu, 42 anni e 30 milioni di $, anche lui vicepremier e si occuperà delle attività economiche. Il terzo posto di vicepremier è andato a Marko Bela (presidente dell'Unione Democratica dei Magiari di Romania) che si occuperà di educazione e dell'adesione all'UE.
Nell'esecutivo sono presenti anche tre donne. Mona Musca (liberale) ricoprirà il ruolo di ministro per la cultura, Sulfina Barbu (Partito democratico) s'occuperà di ambiente mentre Monica Macovei, avvocato di fama soprattutto conosciuta per essersi occupata di molte cause riguardanti la restituzione dei beni confiscati durante il comunismo e esponente della società civile, entra da indipendente a ricoprire l'incarico di ministro della giustizia.
Il governo ha presentato anche una lunga lista dei propri obiettivi. Il primo rimane senza dubbio l'adesione della Romania all'UE, prevista per il 1 gennaio 2007. Davanti al Parlamento di Bucarest riunitosi i giorni scorsi per dare la fiducia al nuovo governo il primo ministro Calin Popescu Tariceanu ha ribadito che tra le priorità dell'esecutivo vi saranno il consolidamento della democrazia, la diminuzione del ruolo dello Stato nell'economia, più garanzie per la libertà individuale, più sicurezza per il cittadino, lo sviluppo delle aziende private, la restituzione integrale della proprietà privata confiscata dal regime comunista.
Il governo si è impegnato inoltre a portare la Romania nell'UE, ridurre la povertà, lottare contro la corruzione e rispettare i diritti delle minoranze. Per i diritti delle minoranze, in particolare per quella magiara, a garanzia vi sarebbe la partecipazione dell'UDMR (L'Unione dei Magiari di Romania) al governo. I ministri dell'UDMR sono interessati sopratutto ad assicurare l'educazione nella lingua materna e l' autonomia amministrativa nelle contee di Harghita e Covasna, in Transilvania, dove vivono molti magiari.