Roma, 13 gennaio: La carezza di Dio. Rwanda 1994

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Nell'ambito della propria campagna "Io non discrimino", la Sezione Italiana di Amnesty International patrocina e promuove lo spettacolo teatrale La carezza di Dio. Rwanda 1994, di Paolo De Vita e Francesca Zanni.

L'opera, tratta dal libro di Daniele Scaglione "Istruzioni per un genocidio. Rwanda: cronache di un massacro evitabile" (Ega, Torino 2003), consiste nel monologo di Romeo Dallaire, il generale che guidava il contingente di caschi blu inviato dalle Nazioni Unite per favorire il processo di pacificazione.

Dallaire - che è interpretato da Paolo De Vita - tentò di opporsi all'escalation di violenza, ma disponeva di una forza troppo ridotta e male armata e i suoi tentativi di allertare l'Onu e i paesi più potenti del mondo caddero nel vuoto. Dopo l'inizio delle uccisioni su vasta scala, nell'aprile del 1994, il generale fu lasciato con poche centinaia di militari e, pur riuscendo a salvare decine di migliaia di persone, fu testimone del più grave massacro dai tempi della seconda Guerra Mondiale.
In circa tre mesi, nel piccolo paese africano - grande poco meno della Lombardia - furono uccise secondo le fonti più caute almeno mezzo milione di persone, secondo altre circa un milione.

Amnesty International combatte la discriminazione poiché la ritiene un attacco al cuore del principio fondamentale che i diritti umani spettano a ciascun essere umano, senza distinzione. Il genocidio del Rwanda è l'esempio più drammatico degli effetti disastrosi a cui possono portare politiche discriminatorie e costituisce un monito a impegnarsi senza risparmio in favore del diritto all'uguaglianza.

A supporto della campagna, Amnesty International ha prodotto il libro fotografico "Razzismo, il colore della discriminazione", con la prefazione di Moni Ovadia, Rizzoli, pp. 127, 18 euro.

Lo spettacolo La carezza di Dio. Rwanda 1994, reso possibile anche dal contributo della Ong "Progetto Rwanda", esordirà il 13 gennaio prossimo al Teatro Due di Roma (vicolo Due Macelli 37), dove rimarrà in scena sino all'8 febbraio seguente.

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