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Rifugiati: 12 mila in Italia, critiche al disegno di legge
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Per la ''Giornata Mondiale del Rifugiato'' che cade domenica 20 giugno, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha presentato oggi a le statistiche annuali. Il numero di rifugiati e delle altre persone che rientrano nel mandato dell'Agenzia Onu è, alla fine del 2003, di 17,1 milioni in tutto il mondo, per una diminuzione del 18 per cento rispetto all'anno precedente. Si tratta della cifra più bassa da un decennio a questa parte. L'Alto Commissario Ruud Lubbers ha attribuito questa drastica diminuzione a diversi fattori, tra i quali il rinnovato impegno della comunità internazionale nel perseguire soluzioni per le milioni di persone sradicate: "Questi dati sono molto incoraggianti, specialmente per le quasi 5 milioni di persone che negli ultimi anni sono riuscite a tornare nel proprio paese o a trovare un nuovo posto in cui ricostruirsi una vita".
Facendo riferimento alla ripartizione geografica, le persone di cui si occupa l'Unhcr alla fine del 2003 sono 6,2 milioni in Asia, 4,3 milioni in Africa ; 4,3 milioni in Europa, 1,3 milioni in America Latina e Carabi, quasi un milione in America del Nord e 74mila in Oceania. I principali paesi d'asilo sono il Pakistan, che accoglie 1,1 milioni di rifugiati, l'Iran (985mila), la Germania (960mila), la Tanzania (650mila) e gli Stati Uniti (452mila). Tutti questi paesi hanno comunque registrato una diminuzione nel numero di rifugiati che va dal 2 al 25 per cento. Quello degli afghani è ancora una volta il gruppo di rifugiati più numeroso al mondo, con almeno 2,1 milioni di rifugiati in 74 diversi paesi d'asilo, seguito dai sudanesi (606mila) e dai burundesi (531mila). Le cifra relativa agli afghani non include i rifugiati e i migranti che vivono nelle aree urbane del Pakistan, che un'indagine governativa realizzata nel 2001 - l'ultima stima disponibile - ha calcolato in circa 1,6 milioni di persone. Inoltre, una recente registrazione condotta in Iran ha rilevato che nel paese si trovano 600mila rifugiati in più rispetto al 2003. Pertanto le stime relative ai rifugiati afghani saranno quest'anno oggetto di una verifica, in collaborazione con i governi interessati.
Dei 4,3 milioni di rifugiati in Europa sono poco più di 12 mila quelli in Italia a fronte dei 960 mila della Germania, i 276 mila della Gran Bretagna i 100-150 mila di Olanda, Francia e Svezia. Nonostante i rifugiati siano semplicemente ''vittime'' c'e' tuttora ''un certo sentimento di diffidenza - ha sottolineato durante la Conferenza svolta stamane a Roma il presidente del comitato interministeriale per i diritti umani, Alessandro Fallavollita - che porta a vederli come una minaccia alla sicurezza e all'identità ''. In mancanza di politiche organiche sulla legge d'asilo e di un sistema nazionale di accoglienza, protezione e integrazione, nell'aprile del 2001 l'Unhcr, il ministero dell'Interno, e l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) hanno ideato un Programma Nazionale di Asilo per interventi a sostegno dei rifugiati che ha visto la partecipazione di molti comuni d'Italia.
In occasione della Giornata la Caritas Italiana, che partecipa a livello istituzionale e tecnico al Programma Nazionale Asilo (PNA), ha emesso un comunicato sul Disegno di Legge attualmente in discussione. Pur esprimendo "apprezzamento per l'iniziativa di elaborare un testo che disciplini in modo organico la complessa materia del diritto di asilo e della protezione umanitaria, con il quale l'Italia si accinge a dare attuazione al diritto d'asilo sancito dall'articolo 10 della Costituzione", la Caritas esprime critiche sul testo proposto che contiene elementi "elementi che non sembrano garantire la conformità con i princìpi universali di protezione internazionale e con quelli sanciti dalla Costituzione Italiana".
Per la Caritas "solleva perplessità inoltre la disciplina del trattenimento presso i "centri di identificazione", dato che l'istituto, i cui contorni risultano tuttora ambigui, verrebbe ad applicarsi alla quasi totalità dei richiedenti asilo presenti sul territorio nazionale". Auspica inoltre che "l'istituto del trattenimento non sia applicabile ai richiedenti asilo qualora si tratti di persone vulnerabili: minori non accompagnati, portatori di handicap, donne in stato di gravidanza, persone che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza". L'organo della Conferenza eposcopale italiana rileva poi "che il testo introduce una procedura ordinaria, che si applicherebbe ai richiedenti asilo non trattenuti e una procedura semplificata, che si applicherebbe ai richiedenti asilo trattenuti. Emerge qui l'esigenza che la procedura semplificata sia applicata in casi eccezionali e chiaramente delimitati dal testo legislativo". Si auspica inoltre "che sia esplicitamente riconosciuto ai richiedenti asilo il diritto al gratuito patrocinio a spese dello Stato in ogni fase della procedura per il riconoscimento del diritto di asilo. Ed infine chiede "che il testo sia modificato così da garantire un'accoglienza dignitosa a tutti i richiedenti asilo e da recepire adeguatamente la recente Direttiva dell'Unione europea sulle condizioni minime di accoglienza". [GB]