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Riforma dei cicli scolastici
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La riforma "Moratti", dal nome dell'attuale ministro dell'istruzione, ha riscosso critiche dubbi e perplessità da buona parte di insegnanti e associazioni che si occupano di scuola.
Con questo "focus del mese", che certo non può e non vuole essere esaustivo, vogliamo approfondire il tema dell'insegnamento proposto nei "Piani di Studio Personalizzati" nella scuola primaria e secondaria di primo grado (in pratica il ciclo delle elementari e delle medie inferiori attuali):
una riorganizzazione che vede il primo ciclo costituito da un primo anno della scuola primaria, che si raccorda con la scuola dell'infanzia, da due successivi periodi biennali che concludono la medesima scuola primaria, da un periodo biennale della scuola secondaria di I grado a cui segue l'ultimo anno che conclude il ciclo e che svolge funzione di raccordo con il secondo ciclo.
L'insegnamento di ogni materia non si distribuisce in 5 anni e poi nuovamente riproposto in 3 (per esempio la storia e la geografia) ma viene "allungato" in 5.
La pronuncia del CNPI
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) nella seduta del 17 Dicembre, ha approvato all'unanimità una pronuncia sullo schema di Decreto legislativo relativo alla scuola dell'infanzia e al ciclo primario e sulle allegate indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati.
Una pronuncia "pesante" che interviene nella fase di espressione di parere da parte delle commissioni parlamentari. Il CNPI, in assenza di una richiesta di parere da parte del Ministro, ha deciso di procedere con un'autonoma pronuncia articolata negli specifici contributi di settore, scuola dell'infanzia, elementare e media, che evidenzia puntualmente i nodi fondamentali di questo primo provvedimento attuativo della legge 53/2003, sia per quanto riguarda l'impianto pedagogico-didattico, in riferimento alle indicazioni nazionali, sia sul versante organizzativo e professionale.
- Schema di decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione
- La scuola pubblica si smonta Cifre, dati, commenti sui tagli operati dal Governo ai danni della scuola pubblica, a cura di Legambiente Scuola e Formazione
- Linee guida per l'avvio del processo di informazione/ formazione sulla riforma
Ne emerge una valutazione radicalmente critica, con gravi e specifici elementi di preoccupazione per il futuro della scuola di base. Di fatto la pronuncia del CNPI colpisce nel metodo e nei contenuti i punti fondamentali del provvedimento governativo, avanzando anche specifiche riserve di carattere giuridico.
Inglese fin dalle elementari e corsi di informatica a partire dei sei anni di età
Il ministro Moratti ne ha sancito la partenza dall'anno scolastico 2004, ma in gran parte delle scuole italiane ci sono già. Nel 66% delle elementari l'inglese si studia già dalla prima. Anzi, i tagli della riforma hanno portato il 6% degli istituti a ridurre le ore di corso. E l'Informatica, altro vanto del ministro e del governo intero? E' già avviata nel 93% delle scuole. I dati sono quelli di una ricerca inedita di Legambiente sugli effetti della riforma Moratti resa pubblica in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico. "Sono dati che la dicono lunga su quanto l'idea che la Moratti si è fatta della nostra scuola sia distante e diversa dalla realtà dei fatti. Non si tratta infatti solo di far partire questi insegnamenti che, nella gran parte di casi, almeno sulla carta, esistono già. Si tratta piuttosto di assicurare agli alunni e alle loro famiglie che i corsi funzionino e che siano di qualità. Ma questo non si ottiene contraendo il monte delle ore di lezione o riducendo il numero degli insegnanti" spiega Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola e formazione di Legambiente.
Campagne
SALVIAMO LA STORIA (promossa da Stellasghemba): a seguito della costituzione di un ciclo unico con la scuola media, il curricolo di storia viene diluito in un percorso di otto anni. I bambini non dovranno più, dunque, "ristudiare" la storia; tuttavia, usciranno dalla scuola elementare, a undici anni, senza conoscere la storia degli ultimi due secoli.
RIATTIVAZIONE DELLA COMMISSIONE MINISTERIALE PER L'EDUCAZIONE INTERCULTURALE (promossa da Cem Mondialità)
Altre fonti:Ministero dell'istruzione; CGIL scuola; Stella Sghemba