Rayhane Tabrizi, sognando la rivoluzione in Iran

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Tehran, Iran - Foto: Mehrshad Rajabi da Unsplash.com

«Tra dieci anni mi auguro di poter vivere senza il dolore che ho nel cuore da quando vivo in Italia, il dolore di sapere che mentre io vivo libera, le mie amiche in Iran non possono farlo. Tra dieci anni, mi auguro che l’Iran starà vivendo le ultime fasi della ricostruzione dopo il rovesciamento del regime».

Rayhane Tabrizi è nata nel 1979 a Teheran, si è laureata in interpretariato e ha lavorato come hostess per Iran Air. Dal 2008 vive e lavora in Italia.

Dal 16 settembre 2022, il giorno in cui in Iran è stata uccisa Mahsa Amini in seguito a un controllo di polizia, Tabrizi è diventata un’attivista per la libertà, ha iniziato a partecipare alle manifestazioni e a diffondere la voce delle donne iraniane tramite l’associazione Maana’, che ha fondato e di cui è presidente.

«In quel momento ho capito che dovevo fare qualcosa, dovevo farlo per me, per riconquistare il mio valore come donna che, in Iran, viene schiacciata e discriminata, e per tutte le donne, per far capire al mondo che i nostri diritti devono essere rispettati allo stesso modo di quelli degli uomini», ha detto Rayhane Tabrizi.

L’attivista iraniana è intervenuta all’incontro “Guerra e le sue sorelle: le grandi crisi umanitarie raccontate da chi le ha vissute”, che si è tenuto il 5 maggio al Memoriale della Shoah di Milano in occasione dell’ottava edizione del Festival dei diritti umani.

La platea era piena di studenti delle scuole superiori, a cui Tabrizi ha raccontato che, dal 1979, in Iran per ragazzi e ragazze non è possibile stare seduti gli uni accanto alle altre e che le scuole dal 1979 sono separate per donne e uomini, così come l’università...

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