Quando guidi, guida e basta!

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Quante volte capita che, al vederci uscire di casa o al saperci a zonzo, i nostri familiari ci accompagnino con raccomandazioni di ogni sorta? Spesso, direi. Stai attento ai malintenzionati, non sottovalutare il meteo, presta attenzione ai pericoli, vai piano, torna presto, non bere. Ognuno e ognuna di noi ne avrà in mente di originali, personali, affettuose o fastidiose a seconda delle sensibilità, indicazioni accomunate in ogni caso dal fatto di essere calibrate sulle nostre abitudini e motivate da paure diffuse a grado variabile di razionalità.

Ora vi chiedo: tra questi “consigli per spostamenti sicuri”, quante volte vi è stato raccomandato di non usare il telefono mentre siete alla guida? Fate questo test, e poi ditemi. Io non l’ho superato. Sarà che è una minaccia così scontata ed evidente che non occorre ribadirla, ma è preferibile ricordarne altre più inusuali e creative? O sarà che siamo talmente abituati alla presenza degli smartphone nel nostro quotidiano da non farci più caso, nemmeno quando mettono in pericolo le nostre vite? In fondo quanti di noi non scambiano frasi come “Scrivi quando arrivi”, “Dimmi dove sei che ti vengo a prendere”, “Controlla che il telefono non si scarichi”?

Eppure usare il telefono è un rischio da non sottovalutare, soprattutto per l’uso improprio che ne facciamo. Abbiamo gli occhi - e se non abbiamo gli occhi abbiamo i pensieri - incollati allo schermo, non solo quando siamo con gli amici o alle cene di famiglia, ma anche quando facciamo jogging o quando camminiamo per strada, rischiando scontri frontali con i pedoni che ci vengono incontro. Se rapportiamo queste dinamiche a quando siamo alla guida della nostra auto è facile rendersi conto di quanto sia altamente probabile non uscirne vivi… più di quanto non si immagini.

Il cellulare suona, arriva un messaggio, una notifica, un bip di un tag e ci prende l’ansia di rispondere subito, controllare chi ci ha nominati, rispondere con urgenza a una qualsiasi sollecitazione che non pensiamo possa aspettare. Quando proprio ci prende la mano, ci scattiamo perfino qualche selfie in auto… mentre in movimento!

Eppure, controllare con una rapida occhiata il cellulare mentre si è in macchina può risultare fatale. Nel 2015 i dati delle vittime di incidenti stradali hanno subito una crescita significativa rispetto al 2014 e per l’anno in corso non promettono nulla di buono. Siamo sopraffatti dallo stress e dalla distrazione, e “deficit di attenzione” non è più una frase da udienze scolastiche ma calza benissimo al nostro modo di vivere in relazione al qui e ora. Qui e ora sto guidando, non guardo il cellulare, guardo la strada. Perché controllare il cellulare, poniamo caso, per consultare un social network richiede circa 20 secondi… 20 secondi durante i quali, supponendo una velocità oraria di 100 km, si percorre (alla cieca quindi, perché non si sta guardando la strada, no?) una distanza pari a 5 campi da calcio.

La degenerazione dell’attenzione ha perciò spinto le istituzioni preposte ad attivare misure ancora più drastiche per i trasgressori di quello che, anche se pare lo si abbia di gran lunga dimenticato, è un divieto: utilizzare uno smartphone alla guida può infatti comportare, tra gli altri provvedimenti, anche la sospensione della patente. Anche se, a monte, le azioni principali puntano all’educazione stradale, specialmente sensibilizzando le fasce più giovani della popolazione, quelle in fase “pre-patente” che non hanno ancora adottato comportamenti pericolosi, ma che potrebbero mutuare quelli degli esempi di riferimento se non accompagnati in un percorso di consapevolezza e conoscenza.

Sembra quindi un controsenso la nascita di una nuova app, disponibile per Android (con opzione di attivazione automatica se si superano i 10 km/h) e iPhone, che si chiama #guidaebasta? Si tratta di un sistema che permette di gestire il telefono in modalità “non disturbare”, silenziando le notifiche e permettendo l’impostazione e l’invio di un messaggio automatico, alla partenza e all’arrivo, a una lista di preferiti, in modo da far sapere ai propri cari che si è al volante e quindi impossibilitati a rispondere. Una app che permette anche l’invio della propria posizione in sosta, tramite Gps. Sul web il sito dedicato e una campagna sostenuta da una testimonial d’eccezione come La Pina di Radio Deejay, viaggiano già a velocità sostenuta. Viaggiare invece a velocità moderata e concentrati sulla guida è compito di chi percorre strade reali e non virtuali, perché preservare dai pericoli se stessi e gli altri è indispensabile, soprattutto quando si ha in mano un’arma come l’automobile. Lo dicono bene Polizia di Stato e Anas: “Non casca il mondo se non rispondi, anzi, non muore nessuno, nel vero senso della parola”.

Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.

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