Premier Modi: Il governo porterà la luce elettrica a tutti gli indiani entro il 2018

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Tutte le case indiane saranno attaccate alla rete elettrica entro dicembre 2018. È il nuovo obiettivo del governo di Narendra Modi, che il 25 settembre ha presentato al pubblico il piano “Saubhagya”. Le autorità di Delhi prevedono di stanziare 2,5 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro), che serviranno a portare la corrente in 40 milioni di case su tutto il territorio, ma in particolare nei villaggi e nelle aree rurali. Qui 300 milioni di persone, cioè un quarto della popolazione totale composta da quasi 1,3 miliardi di abitanti, vivono senza luce artificiale e utilizzano lampade alimentate con cherosene, molto pericoloso perché facilmente infiammabile e tossico per la salute dell’uomo.

L’ammodernamento della rete elettrica rientra tra gli obiettivi del bilancio dell’Unione per il 2017-2018. Il primo ministro ha dichiarato che il piano comporterà “un monumentale cambiamento nella vita dei poveri”. Nel luglio 2015 il suo governo ha lanciato un’iniziativa simile, che però si applicava ai villaggi in generale, non alle singole abitazioni. La svolta sta proprio nella scelta dei nuovi destinatari: infatti le leggi indiane prevedono che i villaggi possono essere dichiarati “elettrificabili” solo se almeno il 10% di case, scuole, centri medici e uffici governativi ha accesso alle condutture elettriche. Se non è soddisfatta questa condizione, non è possibile portare i cavi della corrente.

Con il nuovo programma, anche i 3mila villaggi che ancora non erano stati raggiunti dall’iniziativa del 2015 (che ipotizzava la copertura di 18.452 zone rurali) potranno avere accesso all’illuminazione. Il piano sarà finanziato in parte da fondi del governo, e in misura minore da investimenti statali. Alcuni esperti fanno notare che il progetto servirà a dare nuovo slancio all’economia indiana, che nell’ultimo trimestre è crollata al 5,7%.Secondo gli economisti, il calo è dovuto agli effetti negativi della “demonetizzazione”, cioè il bando delle banconote da 500 e 1000 rupie deciso da Modi a Novembre 2016, e all’introduzione della tassazione unica per merci e servizi, in vigore dal luglio di quest’anno. Gli analisti politici ritengono che sia una scommessa significativa per il premier Modi, soprattutto in termini di consensi elettorali. Il prof. Sandeep Shastri, vice-rettore della Jain University di Bangalore, afferma: “Non c’è dubbio che egli pensi alle elezioni del 2019”. Se il piano dovesse avere successo, Modi si presenterà come il cavallo vincente su cui puntare per lo sviluppo del Paese.

Da Asianews.it

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