Perù: iniziative nell'anniversario del Rapporto sui crimini

Stampa

"La memoria sana, la giustizia ripara": è il titolo delle iniziative della società civile peruviana per ricordare il primo anniversario della consegna del Rapporto sui diritti umani elaborato dalla Commissione Verità e Riconciliazione (CVR) che ha fatto luce sui crimini e le responsabilità di vent'anni di violazioni dei diritti umani causate dalla violenza politica tra gruppi guerriglieri Sendero Luminoso, Tumac Amaru, MRTA ed esercito governativo che ha mietuto oltre 69mila vittime.

Domenica scorsa il movimento "Para que no se repita" (Affinchè non si ripeta) ha organizzato un momento di sensibilizzazione per sollecitare l'attenzione dello stato e della società peruviana e chiedere l'applicazione delle raccomandazioni della Commissione CVR. Con l'appoggio del Coordinamento nazionale dei diritti umani (CNDDHH), del Tavolo di concertazione per la lotta contro la povertà e con la Defensoria del popolo, in 300 piazze di tutto il paese andino sono state esposte gigantesche bandiere bianche con lo slogan "La memoria sana, la justicia repara" - riporta da Lima Cristiano Morsolin dell'osservatorio andino Selvas. La giornata centrale delle celebrazioni sarà dopodomani, venerdi 27, con una grande manifestazione popolare di fronte al Palazzo di giustizia di Lima per chiedere che le raccomandazioni del Rapporto siano finalmente messe in atto.

"Le aspettative della società peruviana e di coloro che hanno sofferto la violenza e che tuttavia aspettano giustizia, non sono state ancora soddisfatte" - sottolinea Salomon Lerner, Preside dell'Università Cattolica PUCP e Presidente della Commissione della Verità (CVR). "Il governo Toledo non ha capito che non è possibile parlare di riconciliazione se non si restituisce la piena cittadinanza a tutti coloro che hanno sofferto in questi anni di conflitto armato interno" - ribadisce Sofia Macher, infaticabile militante per la difesa dei diritti umani, ex commissaria CVR e ex coordinatrice nazionale di CNDDHH.

Dopo un decennio di "dittatura fujimorista" è ancora lungo il cammino per consolidare la democrazia ancora troppo fragile, ma la società civile peruviana sta avanzando proposte di rappresentanza democratica, di rispetto dei diritti umani e di sviluppo per tutti - nota Morsolin in un approfondimento su Selvas.

La situazione nel Paese si fa però instabile: agli inizi di luglio il Perù è stato paralizzato da un massiccio sciopero generale promosso dalla Federazione generale dei lavoratori del Perù con un adesione vicina all'80 per cento: le manifestazioni sono state del tutto pacifiche, ma la polizia è riuscita ad arrestare 52 persone mostrando, ancora una volta, il nervosismo e la preoccupazione del governo al di là delle intempestive dichiarazioni propagandistiche. E nei giorni scorsi "Perù Posible", il partito del Presidente della repubblica Alejandro Toledo, ha visto la defezione di Máximo Mena che ha fatto salire a otto i transfughi del partito e portato il gruppo parlamentare del partito di maggioranza relativa da 46 a 38 componenti. [GB]

Ultime notizie

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Dossier/ Materie prime critiche (4)

17 Settembre 2025
Oltre a quelli ambientali, l’estrazione di minerali critici comporta una serie di impatti diretti sulla vita di diversi gruppi vulnerabili. (Rita Cantalino)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad