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Persone da vivere: il valore del volontariato
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Nell'ultimo periodo di volontariato si è parlato anche sui media tradizionali: è stato dato grande rilievo alla riforma del terzo settore, approvata lo scorso giugno. A questa si sono uniti due studi: il primo pubblicato dall'Istat di qualche anno fa (2013) – che già mostrava dati importanti: ad esempio come in Italia 6,63 milioni (12,6%) di persone si impegnino gratuitamente per il bene comune: 4,14 milioni (7,9%) all’interno di organizzazioni e 3 milioni (5,8%) individualmente. Su questa base è poi andata ad approfondire una pubblicazione uscita lo scorso gennaio, dal titolo “Volontari e attività volontarie in Italia. Antecedenti, impatti, esplorazioni”, edizione il Mulino.
Insomma il volontariato, in Italia, si fa: ed in parte se ne parla, ma ancora poco per quanto riguarda le persone che ne vengono coinvolte. “Trentino, persone da vivere” è un progetto che vuole colmare questa lacuna: una pubblicazione che mira a raccontare lo spirito del volontariato per quanto riguarda il Trentino. L'idea è nata proprio da un volontario di pro loco, Enrico Faes; dalle osservazioni della Federazione Trentina delle Pro Loco e Consorzi aveva notato che spesso i volontari delle pro loco sono le stesse persone che poi svolgono attività di volontariato anche negli alpini, nei pompieri, e via dicendo. In questo senso raccontare la storia di uno di questi volontari non è raccontare la storia di una pro loco o di una realtà specifica, ma di un territorio ricco soprattutto in termini di persone che lo abitano.
Enrico, come nasce l'idea?
L'idea nasce da questo presupposto: le pro loco fanno parte del mondo del turismo, perché la legge che le norma è la stessa legge che governa il panorama del turismo trentino. Ed ho riflettuto sul fatto che se lo strumento per fare marketing per il turismo trentino sono le foto di montagne, laghi, ecc. allora probabilmente le istantanee più belle che si possono scattare delle pro loco sono le persone che questo territorio lo fanno e lo vivono.
Da lì come sei andato avanti?
Ne ho parlato con Ivo Povinelli, direttore della Federazione; poi l'Accademia della Montagna mi ha messo in contatto con varie persone con cui si è riusciti a creare una bozza dell'iniziativa che verrà realizzata in collaborazione con vari attori. A portarla avanti non sono solo io, ma un gruppo di ragazzi: è un insieme di teste, capacità, persone che si mettono in gioco ed è questa la cosa più bella - riuscire a dare loro delle opportunità di espressione, anche in termini lavorativi.
Come avete strutturato il lavoro?
Premessa: il mondo del volontariato è un mondo di relazioni; se uno lo vive appieno riesce a conoscere le persone in maniera profonda, perché si arriva a scoprirne idee e passioni - e questo merita di essere raccontato. Come gruppo di lavoro abbiamo stilato un elenco, e diviso gli intervistati in 3 gruppi: le persone che hanno fatto la storia del volontariato, che magari per 25-30 anni hanno militato nella pro loco, o nel gruppo alpini, ecc.; persone come me, magari un po' più giovani ma che hanno dedicato negli ultimi anni parte del loro tempo a fare volontariato; ed infine le nuove promesse, i ragazzi tra i 18 ed i 20 anni che a vario titolo si sono appena inseriti in questo mondo. In questo modo vorremmo fornire una panoramica anche temporale sul passato, il presente, ed il futuro di questo settore. Ci proponiamo di raccogliere una trentina di storie con un format simile – naturalmente ogni narrazione avrà elementi diversi; l'approccio che vogliamo portare avanti è quello dello story telling. Lo spirito del libro è smarcare il volontariato dall'idea della pro loco: è importante far capire che il cuore che le persone mettono in questo ambito è sempre lo stesso, cambia solo l'uniforme che indossano. Non c'è nessuna differenza.
Quali sono le prossime fasi?
A questo punto il tutto è abbastanza chiaro; attraverso l'iniziativa “La vetrina delle idee” della Fondazione Caritro alcune ragazze in servizio civile nella Federazione hanno partecipato con questo spunto. Il prossimo step sarà la presentazione di un vero e proprio progetto, che avverrà a settembre. Se tutto va bene, vorremmo attivare un crowfunding – l'idea è di portare a termine il lavoro entro la fine dell'anno.
In cosa consisterebbe il crowfunding?
Ci piacerebbe – ma per ora è solo un'idea – affiancare alla pubblicazione anche un lavoro video. Già 6-7 mesi fa avevo chiesto ad un video maker di partecipare agli eventi delle pro loco filmandone i protagonisti, che a tratti sono anche fin troppo silenziosi e nascosti, fanno tantissimo senza mai apparire. Vorremmo che all'idea del Trentino come terra da scoprire si affiancasse l'idea del Trentino con persone da vivere, che mostri la realtà di questo territorio. Attraverso la piattaforma di crowfunding vorremmo vendere il libro: tu persona che sei interessata a scoprire alcuni volti del mondo del volontariato puoi aiutarci pre-acquistando la pubblicazione. Questo dà a te la possibilità di partecipare all'iniziativa ed a noi di calibrare i costi delle stampe in maniera abbastanza precisa.
Una passione per il volontariato a 360°...
Non ci si rende conto di quanto facciano i volontari, e dello spirito con cui lo fanno. Certo ricevono tante pacche sulle spalle, ma credo che la gente abbia poca consapevolezza della profondità di questo mondo, ed a me faceva piacere rendere tutto più chiaro e visibile all'esterno. Se il cittadino non apprezza lo sforzo dei volontari, il volontariato non si innesca ed è quindi un appello alle persone che ne sono incuriosite che faccio: entrate in questo spirito, in modo da vedere l'iniziativa realizzata. Senza questa partecipazione la macchina non parte, e questo vale anche per gli eventi portati avanti da volontari, come le sagre: certo, le attività non saranno perfette ma forse è anche bello che non lo siano. È sulle imperfezioni infatti che ci si confronta, e si dà vita al territorio.
Novella Benedetti

Giornalista pubblicista; appassionata di lingue e linguistica; attualmente dottoranda in traduzione, genere, e studi culturali presso UVic-UCC. Lavora come consulente linguistica collaborando con varie realtà del pubblico e del privato (corsi classici, percorsi di coaching linguistico, valutazioni di livello) e nel tempo libero ha creato Yoga Hub Trento – una piattaforma che riunisce varie professionalità legate al benessere personale. È insegnante certificata di yoga.