Pena di morte: il 10 ottobre in azione nel mondo

Stampa

La Coalizione Mondiale contro la pena di morte, di cui Amnesty International fa parte, ha dichiarato il 10 ottobre Giornata mondiale contro la pena di morte, promuovendo azioni e iniziative in tutto il mondo. Fondata a Roma nel maggio 2002, la Coalizione è composta da organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani, associazioni legali, sindacati e autorità locali, che hanno unito i propri sforzi in favore dell'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. I suoi obiettivi sono i seguenti: stimolare il dibattito pubblico e rafforzare l'opposizione alla pena di morte; fare pressione sugli Stati mantenitori affinché fermino le esecuzioni e aboliscano la pena di morte; costruire legami con altre organizzazioni locali che aderiscono alla Coalizione Mondiale; promuovere eventi a livello mondiale, come la Giornata del 10 ottobre. Per l'occasione si terranno anche in Italia decine di dibattiti, concerti, mozioni e manifestazioni.

"In un periodo in cui l'attualità ci spinge a rivolgere lo sguardo alle tragiche conseguenze, per i diritti umani, della ricerca della sicurezza a tutti i costi e del disprezzo per la vita mostrato quotidianamente dai gruppi armati, non dobbiamo dimenticare che quello della pena di morte è un problema da un lato grave, come dimostrano le cifre, ma allo stesso tempo in positiva evoluzione e risolvibile", ha dichiarato Karen Hooper, responsabile della sezione sulla pena di morte di Amnesty Italia. "Se pensiamo alla situazione in Europa e in Asia centrale, dove si registrano esecuzioni solo in Uzbekistan e Bielorussia, o se consideriamo il fatto che tutti gli Stati tranne cinque (Usa, Cina, Pakistan, Iran e Repubblica Democratica del Congo) aderiscono al divieto di esecuzioni di imputati minorenni, una delle manifestazioni più atroci della pena di morte, ci rendiamo conto dei progressi fatti. È per questo che, proprio ora, non dobbiamo diminuire il nostro impegno!" - ha aggiunto Hooper.

In occasione della Giornata mondiale 2004, la Sezione Italiana di Amnesty International promuoverà le due campagne in corso: "Stop alle esecuzioni di minorenni" e "Verso un'Eurasia libera dalla pena di morte" , sensibilizzando l'opinione pubblica attraverso raccolta di firme su appelli specifici e la distribuzione di materiale informativo. Lo scorso 1 ottobre Amnesty ha denunciato che a Pechino alcune centinaia di stuenti cinesi tra i 6 e i 17 anni hanno assistito all'esecuzione pubblica di sei condannati a morte. ''Il governo cinese 'celebra' regolarmente le feste nazionali mandando a morte decine e decine di persone'' - ha affermato Karen Hooper, coordinatrice pena di morte di Amnesty Italia - Quest'anno il Festival di meta autunno e coinciso con la Festa nazionale cinese del primo ottobre e c'e stato un elevato numero di esecuzioni'', almeno 100 secondo dati disponibili. Portare bambini ad assistere alle esecuzioni viola palesemente la Convenzione sui diritti dell'infanzia ratificata dalla Cina nel 1992 laddove afferma che l'educazione dev'essere diretta a ''sviluppare il rispetto per i diritti umani e le liberta fondamentali''.

Ultime notizie

Il punto - La diplomazia resta uno strumento fragile

14 Novembre 2025
Le guerre in corso non sono eventi straordinari, ma parte di un problema in espansione. (Raffaele Crocco)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

13 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Laura Tussi, la voce radicale della pace

13 Novembre 2025
Laura Tussi, la voce radicale della pace. Impegnata per la giustizia contro riarmo e discriminazioni. (Giorgio Cremaschi e Salvatore Izzo)

Dossier – I portuali contro le guerre nel mondo. Nord Ovest Europa (3)

12 Novembre 2025
Anche nell’Europa occidentale, dal Mar Mediterraneo all’Atlantico, i porti sono crocevia di armi. (Linda Maggiori)

Elezioni nel 2026: fare politica nella Gerusalemme occupata

11 Novembre 2025
Le elezioni in programma per il 2026 sono un punto cruciale per un futuro governo unitario in Palestina. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad