Ossezia: oltre 200 morti tra gli ostaggi di Beslan

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Più di 200 morti e oltre 700 feriti. Si è concluso così il dramma dei circa 1200 ostaggi (per il 70% bambini) trattenuti da mercoledì nella scuola di Beslan, Ossezia settentrionale, da terroristi ceceni armati e imbottiti d'esplosivo. Le autorità avevano assicurato che non ci sarebbe stato alcun blitz e un blitz non sarebbe stato - stando a quanto sostengono i dispacci ufficiali - l'attacco compiuto stamane dalle forze speciali dopo ore di sequestro.

Le notizie sono ancora frammentarie e le ricostruzioni discordanti. L'ultimo punto fermo è l'accordo raggiunto in mattinata tra terroristi e negoziatori per la restituzione dei cadaveri degli ostaggi uccisi dai guerriglieri. Col consenso dei terroristi, quattro medici della protezione civile sono quindi entrati nell'edificio per recuperare i corpi. È stato allora che dall'esterno sono state dapprima udite due esplosioni e sono poi stati visti fuggire alcuni ostaggi mentre i terroristi sparavano loro contro. Solo a quel punto le forze speciali hanno deciso di intervenire. "Non è stato un blitz programmato", hanno detto e ripetuto sia Andreiev il capo del dipartimento osseto dei servizi di sicurezza russi (Fsb, ex Kgb), sia Aslkhanov il consigliere di Putin per i problemi caucasici.

Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato la violenta e inaspettata reazione dei terroristi. Sono due le ipotesi più accrediate. La prima è quella riportata da alcuni ragazzi: una bomba appesa al muro con un nastro adisivo sarebbe caduta e esplosa e un gruppo di adulti e bambini avrebbe approfittato dell'esplosione accidentale per scappare. I terroristi avrebbero allora aperto il fuoco sui fuggitivi e due "vedove nere" (donne kamikaze) cariche di esplosivo sarebbero corse all'inseguimento dei bambini. Secondo le autorità, invece, i guerriglieri avrebbero teso una trappola o nascondendo degli ordigni tra i cadaveri o facendosi esplodere in cinque all'arrivo dei medici. Allora sarebbero fuggiti donne e bambini e sarebbe cominciata la sparatoria che avrebbe fatto scattare il blitz.

In quanto al commando, era composto da circa 40 terroristi, uomini e donne. All'avvicinarsi delle forze di polizia, hanno giustiziato alcuni ostaggi e si sono poi divisi in 3 gruppi. Il primo è rimasto nella scuola: cinque pare siano stati uccisi quasi subito dopo il blitz, tre invece - tra cui il capo del commando - si sono barricati nei sotterranei della scuola con alcuni ostaggi e hanno continuato a sparare contro le forze di sicurezza russe finché, in serata, non sarebbero stati arrestati (secondo altre fonti, uccisi). Un secondo gruppo più numeroso ha cercato di fuggire verso la periferia meridionale della cittadina nei pressi della ferrovia. Tredici di loro si sono rifugiati in un edificio vicino e da lì hanno ingaggiano uno scontro a fuoco con le forze russe. Un terzo gruppo (composto da 4 persone, tra cui 2 donne-kamikaze vestite di bianco) si è invece confuso tra la folla in fuga indossando gli abiti di alcuni ostaggi per camuffarsi.
Mentre alcuni reparti assalivano l'edificio in cui si erano asserragliati i 13 terroristi, le forze speciali entrate nella scuola hanno fatto saltare il muro di cinta dell'istituto con una cannonata per favorire la fuga degli ostaggi.
Decine di ostaggi, per la maggior parte bambini nudi coperti di sangue e con indosso solo le mutandine, sono fuggiti terrorizzati. Hanno poi raccontato di avere trascorso le ore del sequestro stipati gli uni sopra gli altri senza acqua né cibo, costretti a rompere i vetri delle finestre per riuscire a respirare e a bere le proprie urine per evitare la disadratazione. Nella palestra sono stati trovati circa 200 cadaveri. Bilancio tutt'altro che definitivo.

Mentre i feriti, 700 di cui almeno 200 bambini, venivano soccorsi nell'ospedale da campo approntanto presso la scuola o ricoverati negli ospedali locali o - i più gravi - in quelli più attrezzati della capitale, le forze speciali si sono messe alla ricerca dei terroristi in fuga e l'Inguscezia ha chiuso le sue frontiere con l'Ossezia del Nord per impedire ai terroristi di scappare attraverso il loro Paese in Cecenia.

In serata le autorità annunciano che "l'operazione russa contro il sequestro alla scuola di Beslan, in Ossezia del nord, si è conclusa: tutti i terroristi sono stati arrestati o uccisi", ma secondo alcune fonti quattro di loro sono ancora in fuga. Tante le incertezze quindi, ma quel che più rimane incerto è il bilancio delle vittime.

di Rosalba Castelletti
Fonte: Warnews

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