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Osservazioni sulle torture di guerra
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Prima osservazione: la tortura è perfettamente integrata nella logica della guerra imperiale. E' intrinseca al sistema di pensiero e di azione di chi chiama gli Stati ribelli "canaglie", di chi ha battezzato questa infame invasione dell'Iraq l'operazione"choc and awe" ( colpisci e terrorizza), di chi ha emanato le leggi liberticide negli U.S.A. che sospendono i diritti di qualunque sospettato, di chi propugna e pratica la pena di morte in ogni angolo del mondo, di chi ha realizzato la barbarie e le torture di Guantanamo, di chi si rifiuta di riconoscere il Tribunale penale internazionale per ottenere l'immunità per i propri cittadini e soldati.
Seconda osservazione: c'è un intimo legame tra AbuGraib e la prigione di Via Tasso a Roma, dove i nazisti praticavano "gli interrogatori" con i metodi delle torture naziste. Anche lì c?era un impero che voleva imporsi al mondo con la barbarie degli strumenti di morte.
Terza osservazione: Anche se c'è una analogia con le torture del nazismo forse c'è una differenza, più allarmante, più inquietante. Dalle foto di Abu Graib si vede la gioia sadica e imbecille di alcuni subumani torturatori che si divertono a umiliare degli esseri umani. Umiliare è più che torturare: non è neanche parzialmente un mezzo per ottenere delle informazioni, ma diventa un fine in sé. In questo vedo una analogia con la guerra infinita. Un meccanismo che produce guerre a mezzo di guerre il cui fine ultimo non è l?ottenimento di un trattato di pace a vantaggio dei vincitori. In un certo senso, una macchina da guerra che è un fine in sé, come pura macchina di distruzione e annichilimento dei popoli che in questo esprime il senso imperiale del potere e del dominio sul mondo. Umiliare il mondo arabo, terrorizzarlo e distruggerlo per fare del Medio Oriente e poi di tutto il mondo una immensa Guantanamo. E' questo oggi il nuovo "sogno americano".
Ultima osservazione: le foto mostrano non solo un intollerabile orrore, ma una intollerabile volgarità. E' questo che distruggerà l'impero. Lo distruggerà nella coscienza dei popoli, compreso quello americano. Quando la guerra è ridotta a questa merda non ha più alcuna eco di eroismo, perde ogni attrattiva anche per i nuovi guerrieri e mercenari. Aguzzini per denaro o per divertimento ??? Ci credo poco che possa diventare attrattiva per migliaia di persone. Io comincio a vedere frane e voragini che porteranno alla sconfitta politica e culturale del progetto del nuovo secolo americano.
Bisogna immediatamente chiudere la vergognosa complicità tra il nostro governo e Parlamento e questa miserrima e volgare guerra imperiale. Il problema non è se l'ONU riuscirà a mettere una foglia di fico sull'occupazione, produrre un nuovo governo fantoccio e consentire la continuazione della occupazione USA sotto mentite spoglie. Il problema è che il progetto dell'impero USA attraverso prima la guerra in Afghanistan e poi l'Iraq e tutti gli altri Stati minacciati è fallito. Bisogna che gli USA se lo rimettano in tasca e che l'Italia e l'Europa li costringano a questo. Noi pacifisti e l'opposizione in Italia abbiamo il compito storico di imporre questa svolta: rompere la complicità italiana con questo progetto. Il ritiro delle truppe italiane non può essere condizionato dall'attesa dell'inciucio ONU perché significherebbe che non le ritiriamo più, per fornire in ogni caso una coperta agli USA. Quando la coscienza morale dei nostri parlamentari produrrà nella maggioranza di loro quello scatto irrinunciabile di coraggio civile che spezzi le catene che ancora ci legano al gigante ?"mericano" ???
- di Nella Ginatempo, esponente di Basta Guerra