Ong: terroristi nemici del popolo iracheno

Stampa

"Abbiamo appreso" afferma Sergio Marelli, Presidente dell'Associazione delle Ong italiane del rapimento di Simona Torretta e di Simona Pari, la prima peraltro è presente in Iraq da diversi anni ed è un'operatrice qualificata ed esperta della realtà locale, insieme a loro sono stati rapiti altri due operatori locali iracheni uno dell'Associazione Un ponte per e l'altro di Intersos. Subito ci siamo messi in contatto con gli altri volontari dell'associazione umanitaria che fortunatamente sono riusciti a sfuggire al sequestro. E'stato un fatto inatteso, del quale non abbiamo avuto nessun segnale in precedenza, siamo molto preoccupati e stiamo valutando insieme a tutte le Ong la strategia migliore da mettere in campo, per arrivare al più presto alla liberazione delle due operatrici umanitarie. Siamo in contatto costante con l'unità di crisi della Farnesina per capire come comportarci nei confronti dell'altro personale presente in Iraq.

Dopo il rapimento e l'omicidio di Baldoni sembrerebbe esserci la volontà precisa di colpire le organizzazioni umanitarie che hanno come prima finalità quella di aiutare il popolo iracheno e che hanno dichiarato da sempre il loro no alla guerra anche con una vena di criticità nei confronti dell'occupazione anglo-americana. Questo terrorismo che colpisce indiscriminatamente, non solo è un fenomeno da condannare come sempre abbiamo fatto e da isolare ma oggi, probabilmente è anche il maggior nemico del popolo iracheno. Questi uomini armati non rappresentano assolutamente gli iracheni e non saranno queste atti tragici e drammatici a far cambiare le finalità delle Ong che stanno lavorando in Iraq per ricostruire il paese e per aiutare la popolazione in difficoltà".

Sono 7 le Ong italiane presenti in Iraq: Ics, Intersos, Coopi, Cesvi, Cosv, Gvc, Un ponte per e Emergency. 20 sono i volontari operanti nel territorio occupato dagli anglo-americani, nella zona di Bassora, a Bagdad e nel Kurdistan iracheno. I settori principali di intervento di cui si occupano gli operatori della cooperazione in territorio iracheno sono: sviluppo locale delle Ong locali, allestimento e organizzazione dei campi profughi e costruzione e manutenzione delle infrastrutture (acqua e sanità) e in particolare a Bagdad, le Ong italiane sono accanto ai bambini di strada, ai minori sfollati dalla guerra.

Ultime notizie

Il punto - La diplomazia resta uno strumento fragile

14 Novembre 2025
Le guerre in corso non sono eventi straordinari, ma parte di un problema in espansione. (Raffaele Crocco)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

13 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Laura Tussi, la voce radicale della pace

13 Novembre 2025
Laura Tussi, la voce radicale della pace. Impegnata per la giustizia contro riarmo e discriminazioni. (Giorgio Cremaschi e Salvatore Izzo)

Dossier – I portuali contro le guerre nel mondo. Nord Ovest Europa (3)

12 Novembre 2025
Anche nell’Europa occidentale, dal Mar Mediterraneo all’Atlantico, i porti sono crocevia di armi. (Linda Maggiori)

Elezioni nel 2026: fare politica nella Gerusalemme occupata

11 Novembre 2025
Le elezioni in programma per il 2026 sono un punto cruciale per un futuro governo unitario in Palestina. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad