Ogm: decreto, il Governo battuto per tre volte

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Via libera della Camera al decreto sugli organismi geneticamente modificati che prevede che la coesistenza tra le colture transgeniche, quelle biologiche e quelle convenzionali, sia realizzata in modo da tutelare le caratteristiche delle varie tipologie di sementi. Ma il Governo è stato battuto tre volte su un emendamento presentato dal leghista Luigino Vascon. L'emendamento, su cui il governo e la commissione Agricoltura avevano espresso parere contrario, è passato con 203 voti a favore, 200 contrari e un astenuto. Con le modifiche relative agli emendamenti votati si è ottenuto che nella legge venissero tolte le soglie di contaminazione per le sementi bio e convenzionali, raddoppiate le sanzioni, e introdotto il bando agli ogm finchè tutte le regioni non avranno adottato il proprio piano di coesistenza.

Greenpeace è soddisfatta degli emendamenti approvati alla Camera dei Deputati, nonostante rimangano ancora delle zone d'ombra come l'assenza di un Fondo per il risarcimento danni in caso di contaminazione o l'assicurazione obbligatoria a carico degli utilizzatori di Ogm. "Positivi gli emendamenti approvati, ma la coesistenza fra ogm, biologico e agricoltura convenzionale rimane impossibile. I rischi e gli interrogativi legati agli Ogm sono ancora troppi: per questo l'Ungheria ha deciso di bandire la coltivazione e l'importazione del mais Ogm della Monsanto, MON810. La Commissione aveva deciso di inserirlo, a settembre 2004, nel registro comunitario delle sementi, agevolando così il via libera all'acquisto in tutta Europa di semi di mais transgenico" afferma Federica Ferrario, campagna Ogm di Greenpeace. Tra gli emendamenti significativi approvati c'è l'eliminazione del termine del 31 dicembre 2005 per l'elaborazione dei piani regionali di coesistenza (e quindi il prolungamento senza limite temporale delle moratorie regionali).

Da Aiab, Associazione italiana agricoltori biologici arriva un'approvazione convinta dal presidente Vincenzo Vizioli che commenta così: "Ora significa che in ogni regione ci sarà lo spazio per battersi affinché gli ogm siano banditi e si tuteli la biodiversità e la tipicità dell'agricoltura italiana". Legambiente plaude per la cancellazione della scadenza per le Regioni di legiferare entro la fine di quest'anno e si augura che le lobby del biotech non tentino di ostacolare l'entrata in vigore di questo provvedimento e che il Parlamento possa al più presto concludere una battaglia che è andata avanti fin troppo. Ma dal Ministro per le politiche Agricole, Gianni Alemanno, arriva la conferma che il decreto verrà modificato. "Delle due modifiche - ha detto Alemanno - una è ininfluente, perchè cambia leggermente le sanzioni; l'altra invece toglie credibilità al decreto perchè elimina il termine entro il quale le Regioni devono varare i piani di coesistenza".

Altre fonti: Grennplanet

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