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No all'apertura del CPT nelle Marche
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Abbiamo appreso ieri dai giornali che il Ministero degli Interni è intenzionato a costruire nel Comune di Corridonia un CPT (centro di permanenza temporanea) per cittadini migranti in attesa di espulsione, come vuole la legge dello Stato, la Bossi-Fini. A riprova di quanti danni siano causati dall'ignoranza e dalla poca lungimiranza anche dei governanti locali, leggiamo che alcuni amministratori di Corridonia hanno dichiarato che l'"opera" creerà 60 posti di lavoro per edificarla e sarà un deterrente contro la criminalità. Noi dell'Osservatorio permanente sulle carceri" siamo da tempo impegnati sia nelle carceri marchigiane sia nella campagna per i diritti all'accoglienza e all'ottenimento della cittadinanza da parte dei migranti nelle Marche, assieme a varie associazioni della società civile, sindacati e partiti. Conosciamo e denunciamo le condizioni dei centri di permanenza temporanea, veri luoghi di sospensione del diritto per i migranti chiamati "clandestini", sia che siano chiedenti asilo a cui non si d'ascolto, lavoratori a cui è scaduto il permesso, che per quando lavoravano in nero facevano comodo ai "datori di lavoro". Conosciamo le carceri, dove gli extra-comunitari vanno dal 35 al 60 % e spesso sono "dentro" per reati che, con un avvocato normale ed una vita di relazioni alle spalle, permetterebbero pene alternative come avviene per gli italiani.
Conosciamo questo mondo dove gli stessi agenti di polizia penitenziaria sono sotto organico e le poche attività trattamentali, l'esercizio della sanità e le misure alternative per tossicodipendenti sono ridotte sotto il minimo. Sappiamo che l'animale braccato, condizione a cui spesso è ridotto il migrante, è quello che più facilmente può compiere certi reati, e quello che più facilmente può essere incolpato. E noi, spesso benestanti, lo temiamo perchè tutti i giorni ci ricorda il nostro benessere, costruito anche sulle sue spalle. No alle prigioni dell'ipocrisia, che non ci daranno sicurezza, ma accresceranno la militarizzazione del territorio. Si ad una accoglienza che programmi i flussi di migrazione, il lavoro e le abitazioni; si spende molto di meno programmando accoglienza in maniera pubblica e controllata; si rischia molto di più dandola in mano allamafia.
Osservatorio permanente sulle carceri - Marche