Mondo: rapporto sulla distruzione dell'ecosistema

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"L'attività umana pone una tale pressione sulle funzioni naturali della terra che la capacità degli ecosistemi del pianeta di sostenere le generazioni future non può più essere data per scontata". A lanciare l'allarme è il Millennium Ecosystem Assessment, il rapporto sullo stato degli ecosistemi del pianeta, sugli scenari futuri e sui possibili interventi, presentato oggi a Roma dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) e dal WWF.

Il Rapporto è stato presentato contemporaneamente in altre nove capitali nel mondo.

Oltre 1300 esperti, tra i più qualificati al mondo e provenienti da 95 paesi diversi, hanno contribuito alla stesura del rapporto. La prima conclusione a cui sono arrivati è che circa il 60 per cento dei servizi forniti dagli ecosistemi, cioè i benefici che offrono agli esseri umani - l'acqua, il cibo, la pesca, la regolamentazione del clima per citarne alcuni - sono degradati o utilizzati in modo insostenibile.

"I problemi con cui dobbiamo fare i conti oggi - perdita di biodiversità, scarsezza d'acqua, degrado delle terre aride - potrebbero peggiorare in modo significativo nei prossimi 50 anni se non si interverrà subito", avverte il Direttore Generale della FAO, Dr. Jacques Diouf. "Siamo responsabili non solo verso noi stessi, ma soprattutto verso i poveri del mondo, affinché i sistemi globali siano mantenuti nelle migliori condizioni possibili, e possano continuare a fornire i beni ed i servizi di cui abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza", ha detto Diouf.

In questa situazione sarà difficile raggiungere gli Obiettivi del Millennio di ridurre la fame e la povertà, di migliorare le condizioni di salute e di proteggere l'ambiente entro il 2015. "Occorrono cambiamenti radicali di tutti, del mondo politico, del mondo industriale e della società civile. Ognuno deve fare la sua parte. La protezione delle risorse naturali non può più essere delegata ad un piccolo settore del governo o della società", ha affermato a sua volta il Dr. Prabhu Pingali, Direttore della Divisione Agricoltura e Sviluppo Economico della FAO.

"Per quanto riguarda l'Italia, - ha detto il Direttore Scientifico e Culturale del WWF Italia, Dr. Gianfranco Bologna - il Parlamento dovrebbe dare massima priorità all'approvazione della legge sulla contabilità ambientale, che finalmente consentirebbe a Comuni, Province e Regioni, e lo Stato tutto di mettere la natura in conto e di considerare il valore anche economico dei servizi offerti dagli ecosistemi".

Questo sarà un passo fondamentale se si vuole di ridurre significativamente il tasso di perdita della biodiversità entro il 2010.

"In un Pianeta in cui la popolazione umana sta aumentando a ritmi impensabili, in cui le risorse naturali sono consumate in modo esponenziale il richiamo alla funzionalità degli ecosistemi ed al futuro delle nostre generazioni è un valore sociale e politico di fondamentale importanza ", ha detto il Prof. Riccardo Valentini, Membro del Board, dell'Università della Tuscia.

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