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Migrazioni: L’Europa murata
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Foto: Nigrizia.it
Non è passato molto tempo da quando l’Europa ha festeggiato l’anniversario del crollo del muro di Berlino. Con la consapevolezza che, nonostante fossero trascorsi 30 anni da quel lontano novembre del 1989, il continente non si è mai lasciato alle spalle le storie di fortificazioni divisorie tra paesi.
Da anni l’Europa si mura. Ha murato sé stessa con oltre mille chilometri di reticolati, fili spinati, recinzioni elettriche. Lo fa, mentre ricorre un altro suo anniversario importante, quello del sogno unitario degli ottant’anni del manifesto di Ventotene. Segno che di memoria ce n’è ben poca e che la storia è tutto fuorché maestra.
Dal 2015, anno della grande crisi migratoria che ha investito l’Europa, a oggi, è stato un crescendo. La Fortezza ha continuato a erigersi, a prendere forma, cercando di blindarsi e impedire così l’ingresso della gente migrante che arrivava e continua ad arrivare dall’Africa, dal Medioriente o dai paesi confinanti. Grecia, Lituania, Polonia, Turchia, Ungheria, Austria, Slovenia, Francia, Spagna… con l’andare del tempo l’elenco dei paesi che si dotano di barriere continua ad allungarsi insieme al numero dei chilometri di filo spinato.
Muri e filo spinato
In passato, anche in Italia si è parlato di muri: nel giugno 2019, il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (Lega) propose di edificare un muro di 243 chilometri tra il nostro paese e la Slovenia, così da bloccare la rotta balcanica, ma la proposta cadde nel vuoto.
Nel 2020, il governo greco ebbe l’idea di una barriera galleggiante davanti all’isola di Lesbo, nel mar Egeo, per fermare i migranti che provenivano dalla Turchia. Lunga 2,7 chilometri e alta un metro e dieci (50 i centimetri fuori dal mare), della piattaforma acquatica non si ha più notizia.
Mentre è stato confermato nei giorni scorsi il completamento di un altro progetto: un muro lungo 40 chilometri, che costeggia il fiume Evros, al confine nordorientale con la Turchia. A questa barriera, provvista di sistemi di riconoscimento e radar, si aggiunge la presenza di oltre 400 agenti Frontex lungo i confini; decine di veicoli con videocamere, cannoni sonori, otto motovedette e palloni aerostatici muniti di telecamere per sorvegliare e identificare i migranti...
L'articolo di Jessica Cugini segue su Nigrizia.it