Migranti: vince il no alla cittadinanza generazionale

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In Svizzera si è tenuto domenica 26 settembre un referendum sulle norme riguardo alcune normative sull'immigrazione. Tra le proposte sottoposte al voto c'erano la naturalizzazione agevolata per gli stranieri di seconda generazione e sul conferimento automatico della cittadinanza svizzera agli stranieri della terza generazione. Un alto tasso di partecipazione (53%) su un tema ad alto contenuto emotivo che ha sottolienato le profonde spaccature che passano tra cantoni romandi e tedeschi, tra città e campagna, tra partiti diversi. Solo i Cantoni latini (Friborgo, Ginevra, Giura, Neuch㢀tel e Vaud), con il semicantone di Basilea Città, hanno detto un "sì" convinto ad entrambi i decreti federali in votazione.
"Il doppio no sulle naturalizzazioni potrebbe essere uno scossone utile in vista del voto sugli nuovi accodi bilaterali con l'Unione europea" commenta il quotidiano svizzero Le Temps. E il quotidiano bernese Der Bund constata che nei confronti degli stranieri una maggioranza soprattutto svizzero-tedesca è "disorientata e impaurita". La votazione sarebbe servita da "valvola di sfogo per l'impotenza di fronte al fenomeno dell'immigrazione, che è percepito come una minaccia". Non mancano però le critiche allo scarso impegno con cui è stata condotta la campagna a favore dei due decreti sulla naturalizzazione.

E dalla Francia arriva un richiamo all'Italia dal quotidiano Le Monde. "Le aziende della Penisola hanno bisogno di manodopera ma il modello di integrazione deve ancora essere inventato". Secondo Le Monde, in Italia lo Stato non si fa carico dell'inserimento sociale dei lavoratori immigrati nella società, lasciandone il compito alle Ong. Di fronte "all'incuria dei poteri pubblici" in questo campo, "la società civile apporta risposte che non bastano a scongiurare un'eventuale frustrazione della seconda generazione". Uno degli esperti intervistati da Le Monde, teme che possano sorgere problemi di discriminazione quando i figli degli immigrati arriveranno sul mercato del lavoro. "Questi giovani - dice - non vorranno fare i mestieri subalterni dei loro genitori, avranno le stesse esigenze dei giovani italiani". Una realtà che è stata raccontata a Roma durante l'UpterNavonaFestival con la presenza delle seconde generazioni sul palco a rispondere alle domande degli studenti in platea. Il progetto è nato agli inizi del 2004 su iniziativa del Comune di Roma in collaborazione con le associazioni "Educazione al benessere" e "Virtus Ponte Mammolo" e ha coinvolto un gruppo di ragazzi stranieri cresciuti o nati in Italia che hanno partecipato dal mese di marzo a una serie di laboratori sui temi della cittadinanza e della partecipazione o esclusione nel tessuto sociale italiano. Dall'orientamento legale sui diritti e doveri alla rielaborazione dell'esperienza migratoria e delle percezioni identitarie. Un impegno costante in termini di tempo, un intero pomeriggio ogni settimana, che ha avuto come risultato finale la realizzazione di un'intensa rappresentazione teatrale, in scena i ragazzi e i loro percorsi di vita, turbamenti e riflessioni, poesia e speranze.

"È necessario ridurre i tempi per il conseguimento della cittadinanza, che però va subordinata alla conoscenza della lingua italiana e alla condivisione dei valori della Costituzione". Così il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha parlato del diritto di cittadinanza che dovrebbe essere possibile ottenere in tempi inferiori a quello richiesti oggi. Secondo la legge n. 91 del 1992 uno straniero che ha risieduto per dieci anni legalmente senza interruzioni.

Ma per le famose "seconde generazioni" rimane lo stesso criterio che richiede la dimostrazione di dieci anni di reddito, o un matrimonio con cittadino/a italiano/a. Quindi le probabilità di ottenere la cittadinanza italiana con la legge 91 sono molto scarse, basti pensare che nel 2003 i dinieghi per residenza erano stati 1.763, le concessioni 2.111. E sono proprio i dati sui stranieri in età scolare che emergono dal rapporto pubblicato questo mese dal Ministero dell'Istruzione, da cui emerge che le iscrizioni di alunni di cittadinanza non italiana per l'anno scolastico 2003-2004 ammontavano a 282.683. Secondo le previsioni del Ministero, tra dieci anni le presenze delle seconde generazioni nelle scuole oscilleranno tra un minimo di 527.744 a un massimo di 658.020.

Amnesty International ha diffuso un memorandum di raccomandazioni volte a sollecitare il fermo impegno dell'UE a porre maggiore attenzione sulle possibili implicazioni per i diritti umani. 'Fino ad oggi, la lotta al terrorismo e il controllo dell'immigrazione illegale hanno in una certa misura monopolizzato l'agenda della Giustizia e degli Affari interni dell'UE. Amnesty International ritiene che l'UE debba ricalibrare le sue politiche per assicurare di non compromettere i diritti che sostiene di proteggere' - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'UE, nel corso di un incontro con la stampa tenuto questa mattina a Bruxelles. 'E' giunto il momento di una nuova ripresa, di un approccio piu' bilanciato. Purtroppo, a giudicare dai commenti che sentiamo da varie parti d'Europa, che non fanno altro che riciclare la vecchia retorica sui richiedenti asilo e gli immigrati, non siamo di fronte a una buona partenza'. A Bologna lo scorso sabato 25 settembre migliaia di migranti hanno sfilato con il Coordinamento Migranti per le vie della città fino ad arrivare al Centro di Permanenza Temporaneo di Via Mattei dove è stata rilanciata una proposta di sciopero del lavoro migrante in opposizione alla legge Bossi-Fini. Per il prossimo 4 ottobre è prevista una grande manifestazione nazionale dei migranti. [AT]

Altre fonti: Staranieri in Italia, Swiss Info, MigraNews

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