Migranti: pressioni sull'UE per i diritti dei lavoratori

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Nel rapporto delle Nazioni Unite sul tema delle migrazioni internazionali un particolare riferimento è stato fatto all'Europa occidentale, che dal 1995 ad oggi ha visto crescere di 5 milioni il numero di immigrati. Se nel mondo sono in totale 175 milioni i migranti (uno ogni 35 persone), in Europa sono invece 32,8 milioni, con un tasso annuale di crescita (nel decennio 1990-2000) del 2,2%. La percentuale di immigrati rispetto alla popolazione europea è cresciuta dal 3,3% nel 1960 al 6,4% nel 2000. Il rapporto Onu evidenzia i vantaggi che vengono dall'immigrazione ma anche le "ansie" che porta con se rispetto ai temi dell'occupazione, con il rischio di "diluire o fratturare le identità culturali e i valori". Questi conflitti si riflettono in un "crescente dualismo nelle politiche migratorie nazionali in Europa". Se nel 1976 l'83% dei governi europei dichiarava soddisfacenti i livelli migratori (mentre il 17% li riteneva troppo alti), nel 2003 solo il 67% ha mantenuto le politiche neutrali rispetto al fenomeno migratorio, con il 9% che incoraggia flussi più sostenuti e il 23% che invece ha messo in atto delle restrizioni.

In un'intervista a Repubblica Franco Frattini, neo commissario europeo per la Giustizia, libertà e sicurezza ha definito la sicurezza come "l'aspetto patologico verso l'immigrazione e non l'approccio naturale al fenomeno". La Commissione vuole lanciare un dibattito europeo con un "libro verde sull'immigrazione" in cui possano esprimere il loro parere i più importanti attori istituzionali, economici e sociali dei Paesi dell'Unione. "In passato - continua Frattini - la Commissione aveva provato a proporre ai governi un'azione comune, ma gli Stati membri avevano sempre risposto che questa è materia nazionale. Ora però molti capiscono che se l'Europa non sceglie degli standard minimi di comportamento non saremo in grado di risolvere il tema dell'integrazione". "Naturalmente - sottolinea il commissario europeo - il governo dei flussi di immigrazione riguarda le autorità di polizia, Europol, riguarda la nuova Agenzia per il controllo delle frontiere che mi sono impegnato a far partire dal 2005. Ma la mia impressione è che solo un dibattito europeo molto più generale sull' immigrazione ci farà andare avanti".

La neo nata Piattaforma Europea per i Diritti dei Lavori Migranti - che riunisce alcune coalizioni nazionali di Ong europee - in una lettera indirizzata al neo commissario Frattini, ha richiamato l'Unione Europea sulle normative che garantiscano i lavoratori migranti da ogni forma di sfruttamento e abuso. "Sul piano formale i diritti intesi a proteggere i lavoratori da sfruttamento e abusi sono contenuti nella Convenzione Europea sui Diritti Umani (CEDU) e questa circostanza è stata spesso presentata dagli Stati membri come misura sufficiente a garantire i diritti dei migranti. Tuttavia i diritti stabiliti dalla CEDU sono di difficile accesso per i lavoratori migranti, in quanto la Convenzione stessa ammette delle limitazioni alla tutela di specifici diritti umani nel caso in cui le autorità nazionali ritengano tali limitazioni necessarie al perseguimento dell'interesse nazionale". Per questo viene chiesta una carta dei diritti per i lavoratori migranti, che non possa essere inficiata o resa inefficace dall'argomentazione di natura tecnica che i lavoratori migranti non abbiano il diritto, in primo luogo, di risiedere in un paese.

In Italia le tre confederazioni sindacali scendono in piazza sabato 18 dicembre, nella Giornata Internazionale del Migrante con una piattaforma di richieste al Governo. Tra le varie richieste ci sono: la regolarizzazione degli irregolari presenti sul territorio nazionale; l'urgente approvazione di una legge organica sul diritto d'asilo; l'estensione del diritto di voto e riforma della cittadinanza; la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei Migranti ed inserimento, nel Trattato Costituzionale Europeo, del principio della Cittadinanza di residenza; l'aumento della durata del permesso di soggiorno per motivi di lavoro a più di due anni; rendere valido il tagliando rilasciato per l'appuntamento in questura, .no al rilascio del permesso e garanzie per gli immigrati in situazione di irregolarità a causa dei ritardi nella consegna dei rinnovi; la riorganizzazione delle tutele, lotta al sommerso e superamento delle incongruenze combinate fra la legge Bossi-Fini e la legge 30 nella gestione del mercato del lavoro e del contratto di soggiorno. [AT]

Altre fonti: Stranieri Italia, Piattaforma Europea per i Diritti dei Lavori Migranti, Altri, Cgil

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