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Migranti: attivarsi per i diritti di cittadinanza
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Un impegno per i diritti dei migranti è stato ribadito 21 marzo nella giornata internazionale per l'eliminazione del razzismo. A Roma è stato presentato il programma del Comitato italiano Durban-WCAR, ovvero il Comitato nazionale di cittadini italiani e stranieri, maggioritari e minoritari, associazioni ONG, esperti e attivisti antirazzisti per la realizzazione in Italia e nel Mondo degli impegni presi in materia di razzismo, e non ancora mantenuti dai nostri governi. In particolare il Comitato sollecita maggiori attenzioni ed energie per la costituzione del promesso programma nazionale di azione della Conferenza delle Nazioni Unite Contro il Razzismo, la Discriminazione Razziale, la Xenofobia e la Relativa Intolleranza, tenutasi a Durban, nel 2001 (WCAR). Un'iniziativa pubblica si terrà durante la settimana europea contro il razzismo che si tiene dal 20 al 28 marzo 2005.
La Comunità di Sant'Egidio per l'occasione ha organizzato in tutta Italia assemblee e incontri tra stranieri e italiani per favorire il superamento di stereotipi e diffidenza. Gastronomia, arte, letteratura, musica e scambio sulle rispettive tradizioni religiose e civili rappresentano il veicolo normale per una maggiore comprensione, all'interno delle feste e degli incontri su tutto il territorio nazionale. La Comunità di Sant'Egidio ribadisce la necessità di favorire l'integrazione degli immigrati in Italia come unica via efficace per sciogliere diffidenza e razzismo e per annullare in radice semplificazioni di marca xenofoba e allarme sociale. La Comunità di Sant'Egidio invita tutte le forze dell'arco parlamentare ad accelerare l'iter legislativo della proposta di legge di revisione della cittadinanza italiana, in particolare per quello che riguarda i bambini figli di immigrati nati in Italia o che abbiano compiuto un ciclo completo di studi nel nostro paese, e per gli adulti che sono regolarmente in Italia da almeno sei anni.
Anche a livello europeo viene promossa la Campagna per una cittadinanza europea di residenza che proprio perché di livello eurpeo non può che essere cosmopolitica, plurinazionale e multietnica e quindi non più legata alla nazionalità. Per raggiungere questo obiettivo viene proposto inizialmente la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei Lavoratori Migranti e dei membri delle loro famiglie adottata dalla Assemblea delle Nazioni.
La Convenzione è entrata in vigore nel 2003 grazie all'adesione di 20 paesi, ma attualmente non vede nessuno stato Europeo, quindi nemmeno l'Italia, tra gli aderenti. Si tratta di una Carta dei diritti che garantisce universalmente uno standard di protezione minima a tutti i migranti compresi quelli irregolari, in una logica graduale che premia le politiche di regolarizzazione ed inclusione. Il secondo livello di pressione riguarda il Principio della cittadinanza civile di residenza europea da inserire nel Trattato Costituzionale.
Altre fonti: United for Intercultural Action
Approfondimento: Rete d'urgenza, European Network Against Racism