Messico: proteste al Vertice delle Americhe

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Il Vertice straordinario fra i leader di 34 Paesi di tutte le Americhe (tutti quelli del Continente, tranne Cuba, che non ha la patente di democrazia) sta volgendo alle conclusioni a Monterrey in Messico. Importanti i temi affrontati dai capi di Governo: lotta contro povertà e corruzione, creazione di un'area di libero scambio americana (per un mercato di 800 milioni di persone dall'Alaska alla Terra del Fuoco) e generale liberalizzazione degli scambi.

La notizia più significativa della prima giornata del summit è stata - riporta Misna - il possibile riavvicinamento tra il presidente statunitense George W.Bush e quello del Messico Vicente Fox. Divisi dall'opposizione di Fox alla guerra in Iraq, avrebbero ritrovato un terreno comune intorno alla proposta di Bush sulla concessione di visti temporanei di lavoro in Usa ai milioni di immigrati illegali (tra 8 e 14 secondo stime non proprio omogenee), buona parte dei quali sarebbero di cittadinanza messicana.

Attivisti di organizzazioni civili, sindacali e studentesche messicani e gruppi di stranieri hanno manifestato ieri a Monterrey contro il trattato di libero commercio dell'America del Nord (TLCAN) e contro l'Accordo di libero commercio delle Americhe (ALCA) voluto dagli Stati Uniti. I manifestanti hanno criticato in particolare Bush, presente all'incontro. Amnesty International ha ricordato poi che alla retorica dello sviluppo, del progresso e della governabiltà devono seguire ora concrete azioni per proteggere e tutelare i cittadini nei loro fondamentali diritti.

Intanto per le delegazioni dei 34 paesi due sono i punti di contrasto principali. Primo, gli Stati Uniti vogliono prevedere che la corruzione sia una causa di sospensione dall'Organizzazione degli Stati americani, mentre numerosi paesi latinoamericani si oppongono a una clausola del genere. Il secondo punto di disaccordo riguarda la conferma di una scadenza precisa per l'attuazione dell'Area di libero scambio americana, l'Ftaa, che Washington vorrebbe realizzare a partire dalla fine dell'anno. Molti paesi latinoamericani chiedono invece azioni prioritarie di lotta contro la povertà, che colpisce il 44% della popolazione del Sud America.

Nel documento finale, che i capi di Stato e di governo firmeranno oggi, essi "si impegnano a produrre il massimo sforzo contro la povertà" - riporta un'anticipazione dell'agenzia Misna. Il documento respinge sia le proposte del presidente Usa, George W. Bush, secondo cui "la miglior forma di sradicamento della povertà è sviluppare il libero commercio tra i Paesi", sia quella del presidente venezuelano Hugo Chávez che aveva prospettato la creazione di un Fondo umanitario internazionale per aiutare Paesi in grave crisi sociale. Nel documento finale viene fatto un accenno all'Alca "nei termini previsti a Miami" lo scorso novembre, senza però specificare la data di entrata in vigore del trattato (che dovrebbe essere gennaio 2005). [RB]

Altre fonti: La Nuova Ecologia, Reporter Associati

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