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Maremoto: continua l'impegno dell'Acnur per i rifugiati dell'Aceh
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Ad ormai quasi un mese dalla catastrofe causata dallo tsunami, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur/UNHCR) è in piena attività nella costa occidentale della provincia indonesiana di Aceh. Con il supporto degli elicotteri Super Puma messi a disposizione dal governo elvetico, l'UNHCR sta consegnando quotidianamente aiuti per via aerea a Meulaboh, uno dei 4 principali centri operativi dell'UNHCR, così come in altre località. L'UNHCR al momento opera nelle 3 località di Meulaboh, Calang e Lamno, dove sono stati già inviati aiuti in elicottero (4,5 tonnellate a Calang e 8,5 tonnellate a Lamno) e dove la distribuzione verrà effettuata nei prossimi giorni. A Meulaboh e nella zona circostante Banda Aceh, l'UNHCR sarà affiancato nella distribuzione da CARE e MSF.
Mentre le operazioni di salvataggio e di aiuto di emergenza si stanno avviando verso una fase conclusiva, resta aperta per la popolazione locale la difficile sfida a ricostruirsi una nuova vita all'interno delle comunità devastate dalla catastrofe. Molte sono le zone ancora isolate che per una serie di motivi, come ad esempio le strade distrutte, risultano essere inaccessibili e ovunque la necessità di alloggi rappresenta una priorità assoluta. In questo senso l'UNHCR ha come scopo quello di riportare le persone nelle loro case il più rapidamente possibile. La scorsa settimana le autorità indonesiane e la popolazione locale si sono visti impegnati in un enorme ed incessante lavoro nel tentativo di riportare le comunità locali sulla strada della normalizzazione. Gli uffici del governo e le scuole hanno riaperto e le persone che avevano occupato le sedi di questi uffici e strutture scolastiche hanno trovato alloggio in campi di accoglienza temporanea, in nuovi siti in cui sono stati trasferiti, o quando è stato possibile, nelle loro abitazioni. Anche i negozi stanno riaprendo e a Meulaboh è tornata l'elettricità 24 ore su 24 da 4 giorni.
Un motivo di preoccupazione per l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati è rappresentato dalle condizioni nei campi per sfollati e nei centri di accoglienza temporanea, in quanto al di sotto degli standard internazionali. Le autorità indonesiane stanno comunque tenendo conto delle raccomandazioni dell'UNHCR riguardo alle misure da mettere in atto così per portare le condizioni degli alloggi ad un livello conforme agli standard internazionali.
A Meulaboh l'UNHCR, in collaborazione con altre agenzie partner, sta lavorando all'allestimento di un campo all'interno della città, la cui gestione verrà affidata alle autorità indonesiane. Il campo, la cui apertura è prevista nei prossimi due giorni, disporrà di circa 170 tende familiari dell'UNHCR, che offriranno alloggio a circa 1000 persone sfollate. Le tende montate fino ad ora sono 50. Nello stesso campo Oxfam sta costruendo servizi sanitari e organizzando il sistema di distribuzione idrica. Le autorità indonesiane hanno dichiarato di prevedere che i campi saranno occupati per un periodo che va dai 6 mesi ad un anno. Sempre secondo le autorità risulta che a Meulaboh e nella zona circostante le persone danneggiate dallo tsunami siano 60mila, e che la maggior parte di queste si trovi presso famiglie ospitanti. E' in aumento il numero delle persone che stanno cercando di recuperare fra i detriti tutto il materiale possibile con cui poter ricostruire le proprie case.
I teli di plastica messi a disposizione dall'UNHCR risultano essere fondamentali in questa fase di ricostruzione, e dallo scorso fine settimana l'Agenzia sta distribuendo questi ultimi insieme a coperte e utensili da cucina, così da accelerare e rendere più agevoli gli sforzi degli sfollati nel processo di ricostruzione delle proprie case.