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Mappae, itinerari turistici tra i profumi del Mediterraneo
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Foo: Cdn.pixabay.com
Ci sono viaggi che facciamo con la mente: le vite che avremmo potuto vivere, le scelte che non abbiamo fatto, le mete che vorremmo esplorare nel non ancora dell’indecisione, della mancanza di possibilità, dell’attesa.
Ci sono poi i viaggi che facciamo con il corpo, quelli del quotidiano traslarsi tra le incombenze, il lavoro e le necessità, quelli del sollievo di un’escursione o di un fine settimana fuori porta, quelli che prenotiamo fiduciosi con la valigia già pronta nell’armadio, quelli per riposarci e quelli per rinascere.
A metà tra i primi e i secondi ci sono i viaggi dei sensi: quelli che delineano percorsi tra i profumi, sentieri onirici che pure macinano chilometri tra memoria storica, territori e cultura.
Di questi se ne trovano alcuni sul sito MAPPAE, acronimo di Medicinal and Aromatic Plants Pathways Across Europe, un progetto finanziato in parte su bando del Programma europeo COSME che propone rotte multisensoriali in sei Paesi europei, seguendo i profumi e le tradizioni legate alle piante aromatiche e medicinali.
Ispirate dai principi del turismo lento ed esperienziale, ciascuna di queste proposte (al momento sono 12 ma se ne aggiungeranno altre) vuole stimolare i viaggiatori con itinerari suggestivi attraverso Francia, Italia, Malta, Croazia, Bosnia Erzegovina e Cipro, allenando il naso ai profumi e alle fragranze dei luoghi visitati.
Non si tratta però solo di proposte olfattive basate sulla terapia – pur sempre salvifica – degli aromi delle piante, ma di un’esplorazione a tutto tondo: le erbe tipiche prevalenti nel Mediterraneo diventano occasione di riscoperta di luoghi poco conosciuti o a volte strettamente legati, nell’immaginario e nelle ricadute economiche, proprio a quelle piante che ne rappresentano i colori, le storie, le tradizioni. Dalla lavanda all’elicrisio, dalla camomilla al timo, dal rosmarino ai capperi, ma anche dal pino di Aleppo, al ginepro rosso, alla ginestra e alla rosa, e ancora dal finocchio alla calendula o al basilico, il bouquet di profumi è già un viaggio solo nell’evocazione. Mappae però fa di questo viaggio un’autentica esplorazione multidimensionale e si basa su pacchetti modulari e componibili, supportati anche da un’app che guida fisicamente il visitatore su un percorso che può essere scelto a partire dalla destinazione, ma ovviamente anche dalle erbe aromatiche più intriganti: sono esplorazioni di durata variabile, con proposte enogastronomiche, informazioni turistiche e opzioni per l’alloggio, esperienze che, a maggior ragione in questo periodo che ci trova particolarmente provati dall’anno (abbondante) appena trascorso, vanno incontro alle esigenze più diffuse.
Sono infatti percorsi sostenibili, immersi nella natura e nelle suggestioni che può offrirci, all’insegna di una riscoperta del nostro legame con l’ambiente e con la storia che raccoglie e degli spazi aperti – considerati tra l’altro anche più sicuri in questo momento di particolare attenzione agli aspetti sanitari – e di un turismo leggero che, a quanto riporta l’ultimo rapporto della Fondazione UniVerde “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” sembra essere sempre più apprezzato.
Sono anche proposte che sostengono le micro imprese e le economie locali, settori su cui la crisi ha gravato più che su altri ma che al contempo possono rappresentare la rivincita di una visione diversa, rivolta anche a un pubblico e a un mercato europeo.
Se vi incuriosiscono in particolare gli itinerari per l’Italia – dove la coltivazione di sementi ortive e aromatiche raggiunge i 23 mila ettari (Assosementi) –, al momento sono due e riguardano le regioni di Piemonte e Liguria: si snodano tra la menta di Pancalieri e la lavanda di Sale San Giovanni (nelle aree di Torino e Cuneo) e tra il basilico, il timo, il rosmarino e i capperi liguri e permettono di scoprire aziende e produzioni locali, ma anche patrimonio naturale boschivo e alberi secolari, proposte culinarie e gioielli nascosti della storia e della cultura. Viaggi dunque in cui immergersi davvero con tutti i sensi, per ritrovare le origini e recuperare quelle mete, anche di senso, che in questi mesi ci sono tanto mancate.
Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.