Manitese: un impegno concreto per l'infanzia

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Si è conclusa ieri la prima Conferenza delle donne Parlamentari per l'Infanzia. Nell'apprezzare l'iniziativa, Mani Tese - promotrice di una mozione parlamentare diretta a dare applicazione in Italia alla Convenzione OIL N° 182 sulle forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile - chiede però perché, visto l'interesse dimostrato per i diritti dell'infanzia, tale mozione non stia avendo seguito all'interno della Commissione Bicamerale per l'Infanzia.

La mozione, contenuta nella Risoluzione della Commissione 7-00349, è stata presentata alla Commissione dall'On. Piera Capitelli nel dicembre 2003: il parere della Commissione Bicamerale, necessario perché il Ministero del Welfare adotti il Piano d'Azione, a oggi, non è ancora stato reso.

La mozione ha come oggetto l'adozione del Piano d'azione nazionale in applicazione di una Convenzione che chiede l'immediata eliminazione delle forme peggiori di sfruttamento del lavoro minorile che includono: tutte le forme di schiavitù, la vendita e tratta di minori, l'impiego di minori a fini di prostituzione o per la pornografia, l'impiego di minori in attività illecite, ogni altro tipo di lavoro che comprometta la salute, la sicurezza o la moralità del minore.

Queste forme sono in drammatico aumento anche in Italia ed il nostro Paese ha ratificato la Convenzione OIL N° 182 nel maggio 2000: alla ratifica deve seguire l'applicazione.
Il Piano d'azione contro le forme peggiori di lavoro minorile avrebbe lo scopo di coinvolgere tutti gli attori impegnati nella lotta alle forme peggiori di sfruttamento in una strategia integrata che sottragga i minori a queste forme, che individui e denunci le forme peggiori, che mobiliti e sensibilizzi l'opinione pubblica.

Perché dobbiamo aspettare ancora per giungere a uno atto così importante, che contribuirebbe decisivamente alla lotta allo sfruttamento dell'infanzia, a partire dal nostro Paese?

Ci auguriamo che agli impegni assunti all'interno della Conferenza di Roma, faccia presto seguito anche questo impegno pratico.
I bambini non possono aspettare: dalle parole è necessario passare ai fatti!

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