Liberia: migliaia di stupri nessun colpevole -denuncia Amnesty

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"Migliaia di donne e ragazze hanno subìto stupri e altre forme di violenza sessuale e, nonostante sia passato più di un anno dalla firma degli accordi di pace, nessuno è stato perseguito e non è chiaro come e quando i responsabili saranno sottoposti alla giustizia. L'impunità è un vergognoso tradimento nei confronti delle vittime di crimini contro l'umanità e crimini di guerra" - ha dichiarato Laura Guercio, coordinatrice "Liberia" della Sezione Italiana di Amnesty International.

In un nuovo rapporto intitolato "Liberia: nessuna impunità per lo stupro - un crimine contro l'umanità e un crimine di guerra", Amnesty International denuncia, attraverso strazianti testimonianze, il fenomeno della violenza sessuale, che si ritiene abbia colpito circa i due terzi della popolazione, e le sue conseguenze fisiche, psicologiche e sociali.

Amnesty International ha rinnovato oggi la richiesta che gli autori degli stupri commessi in modo sistematico e diffuso durante la guerra civile in Liberia siano portati davanti alla giustizia. "Una pace duratura non verrà raggiunta in Liberia finché i responsabili dei crimini di diritto internazionale non saranno ritenuti penalmente responsabili, la verità non sarà stabilita e le vittime non otterranno piena riparazione" - ha proseguito Guercio. "Il Governo nazionale di transizione della Liberia attualmente non ha una propria politica designata a portare davanti alla giustizia gli autori dei crimini di diritto internazionale; né c'è stata alcuna espressione di un impegno risoluto da parte della comunità internazionale per porre fine all'impunità".

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, occorre sviluppare e attuare un piano d'azione a lungo termine per ripristinare la giustizia e il primato della legge. Questa deve essere una priorità per il governo, da perseguire con la cooperazione delle Nazioni Unite, della comunità internazionale e delle organizzazioni non governative.

Il rapporto di Amnesty International denuncia diffusi e sistematici stupri e altre forme di violenza sessuale, inclusi stupri di gruppo di donne incinte e bambini, commessi dai combattenti di tutte e tre le parti in conflitto: l'ex governo della Liberia, i Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia e il Movimento per la democrazia in Liberia. Rileva inoltre un servizio sanitario incapace di far fronte alle ferite fisiche e ai traumi psicologici causati dagli stupri e dalle altre forme di violenza sessuale su vasta scala. E sottolinea la necessità che i governi donatori onorino pienamente l'impegno preso a febbraio nel corso della Conferenza internazionale per la ricostruzione della Liberia: circa la metà dei fondi promessi, infatti, non sono stati ancora messi a disposizione. Infine, evidenzia la perdurante esposizione delle donne alla violenza sessuale e allo sfruttamento, come conseguenza dell'estrema povertà e della permanenza di un gran numero di sfollati all'interno dei campi profughi.

"La tutela dei diritti delle donne e delle ragazze deve essere al centro degli sforzi per riorganizzare la Liberia. La piena e significativa partecipazione delle donne liberiane nella ripresa del paese è essenziale" - ha concluso Guercio.
Per denunciare e prevenire la violenza sulle donne, da tempo Amnesty International ha attivato la Campagna "Stop violence against women". [GB]

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