Li chiamano ancora mercenari.

Stampa

La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale
di Francesco Vignarca
pp 180 - Euro 10,00

Non chiamateli mercenari. Scordatevi la compagnie di ventura, le armate brancaleone di ex soldati pronti a giurare fedeltà al miglior offerente. Oggi la guerra privata è un altro affare, dove si guadagna, e molto, in mano a vere e proprie aziende. In grado di fornire mezzi corazzati, truppe, intelligence, guardie del corpo o consulenza militare, ma anche servizi di lavanderia e pasti per gli eserciti regolari. Dalla Bosnia ai teatri di guerriglia africani. La nuova frontiera del terziario, nel nuovo millennio, sono le Private military firm o Pmf.

Parte da qui l'indagine, puntigliosa e accurata, di Francesco Vignarca, autore del nuovo Libellulo di Altreconomia 'Li chiamano ancora mercenari'. La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale. Aziende sudafricane, statunitensi, israeliane. "Classiche", per certi aspetti: quotate in borsa, attuano politiche di brand marketing, sono strutturate in holding. Ma anche realtà completamente nuove, con caratteristiche comuni: sono ordinate secondo "linee aziendali di responsabilità disposte in maniera gerarchica", che permette loro di "sopravvivere nel mercato globale dei giorni nostri"; sono guidate da un profitto affaristico complessivo e non da uno "semplicemente personale" com'era la logica dei mercenari; infine "lavorano apertamente su un mercato globale".

Un mondo dove gli interessi commerciali si intrecciano strettamente a quelli politici e personali. Emblematico il caso della Halliburton, legata al vice presidente Usa Dick Cheney: "Per mezzo di numerose sue controllate -scrive Vignarca- interviene sul mercato mondiale, anche di natura civile, delle costruzioni, delle infrastrutture aeree e delle installazioni petrolifere, e non a caso è tra i protagonisti della prima ora negli appalti per la ricostruzione dell'Iraq appena occupato".

Il settore rende bene, a guardarne i bilanci miliardari, ma non è privo di ombre: come testimonia, per esempio, il coinvolgimento di alcune di queste società in operazioni di addestramento e supporto a cartelli della droga e unità paramilitari in Colombia.

Tutto questo in uno scenario che vede la perdita, da parte dello Stato, "di un utilizzo esclusivo e legittimo della forza" all'interno di un quadro complessivo dove "non è più vero che il denaro alimenta la guerra (...) ma ormai si può affermare che è il denaro a fare direttamente la guerra".

Fonte:Altreconomia

Ultime notizie

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad