Le nuove rotte dei migranti

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Nei primi nove mesi del 2021 sono sbarcati in Europa oltre 82 mila migranti, di cui 45 mila in Italia. Ma di fronte alla mancanza di politiche europee per cercare soluzioni, come chiede papa Francesco, gli scafisti si sono inventati nuove rotte. Ci si è messo anche il presidente bielorusso Lukashenko ad escogitare un "percorso turistico" per migranti. 

All’Angelus di domenica 24 ottobre, papa Francesco ha espresso ancora una volta la sua solidarietà ai migranti, ai rifugiati ed a chi ha bisogno di protezione. Il papa aveva certamente presente chi tenta di arrivare in Italia dalla Libia, ma non solo. Queste le sue parole: “Esprimo la mia vicinanza alle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia. Non vi dimentico mai, sento le vostre grida e prego per voi. Tanti di questi uomini, donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana. Ancora una volta chiedo alla comunità internazionale di mantenere le promesse di cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E quanto soffrono coloro che sono rimandati! Ci soni dei veri lager”.

Il fenomeno migratorio punta com’è noto all’Europa, ma sta di nuovo aumentando in direzione dell’Italia. È importante prendere coscienza dei numeri (le migliaia di cui parla il Papa) e delle provenienze di queste persone, perché il fenomeno si sta modificando e se possibile complicando. I dati sono quelli dell’Unhcr relativi all’area mediterranea, segnalati da lenius.it e riferiti ai primi 9 mesi del 2021.

Gli arrivi in Europa sono stati 82 mila (nello stesso periodo 2020: 58 mila): circa 27 mila in Spagna(oltre 40% più del 2020), 6 mila in Grecia (in notevole calo, quasi metà del 2020), meno di 2 mila tra Cipro e Malta. E in Italia più di 45 mila (94% in più del 2020), provenienti da Tunisia (28%), Bangladesh (13%), Egitto (10%), Costa d’Avorio (6%), Iran (5%). A seguire in ordine decrescente: Guinea, Iraq, Eritrea, Marocco, Sudan. Per il 73% sono uomini, 7% donne, 20% minori, soprattutto non accompagnati.

Quello che colpisce è che tra gli arrivi in Italia di questi primi 9 mesi del 2021, le persone provenienti da paesi mediorientali in senso lato (dal Marocco all’Afghanistan) sono almeno la metà. L’Africa subsahariana rappresenta grosso modo il 35% e l’Asia il 15%...

L'articolo di Bruno Cantamessa segue su Cittanuova.it

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