La privatizzazione della guerra - 3

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#PrivatoNOGRAZIE! è una campagna promossa da Unimondo a partire dal “decreto concorrenza” votato a Roma dal Consiglio dei Ministri nel novembre del 2021. Il tema riguarda l’Italia ma quello delle privatizzazioni non è un tema secondario in nessuna parte del pianeta. Come sito “fratello” che appoggia la Campagna di Unimondo anche l'Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo pubblicherà alcuni articoli che indagano il fenomeno in diversi luoghi del Mondo. E’ questo il secondo contributo dell’Atlante alla Campagna di Unimondo #PrivatoNOGRAZIE che offre alcune suggestioni su come il privato è entrato sempre di più in diversi settori della vita umana, persino in quelli tradizionalmente gestiti dagli Stati. La privatizzazione della guerra rappresenta una delle più eclatanti e aberranti forme di applicazione delle regole di mercato, che si è affermata negli ultimi anni.Un sistema per rendere ancora più cinica la guerra, e far saltare anche le poche regole che dovrebbero attenuarne gli effetti. 

Nei due articoli precedenti* (1) e (2)  abbiamo visto come gli eserciti privati siano divenuti un attore  importante nei conflitti e nelle guerre in corso in tutto il Pianeta. Queste compagnie di ventura, con gli ingenti capitali che stanno accumulando, il crescente numero di soldati al loro servizio, e l’oscurità finanziaria e politica che ne nasconde l’identità, condizionano la politica e la vita stessa di milioni di persone in tutto il mondo. Ne sono esempio   i recenti colpi di Stato in Africa, in cui il famigerato gruppo Wagner ha giocato un ruolo fondamentale, spostando anche gli equilibri geo-politici in quell’area. In queste ore già si parla del possibile impiego di mercenari anche nella guerra ucraina: per esempio nel trasporto di armi dentro i confini del Paese dove la Nato non può consegnarli senza diventare un’attore del conflitto. Il Presidente Zelensky ha tra l’altro affermato che mercenari Wagner sarebbero già a Kiev col compito di assassinarlo.

Il gruppo Wagner – al momento uno dei più noti – non si muove però in una logica di solo profitto. Il suo ruolo può essere assimilato -entro certi limiti- più a quello dei Corsairs, i corsari del XVI e XVII secolo, che grazie a una patente, detta “di corsa” , agivano nell’interesse di una potenza, esercitando una forma di pirateria autorizzata contro le navi, sia commerciali che militari, delle potenze avversarie. Gli Stati ottenevano così senza costi l’obbiettivo di indebolire il nemico; e i corsari il bottino, oltre ad essere esentati dal trattamento -l ’impiccagione – riservato ai pirati, potendo, se catturati, essere considerati prigionieri di guerra. Lo stretto rapporto fra il fondatore Dmitriy Valeryevich Utkin, veterano della prima e seconda guerra cecena e Vladimir Putin é documentato: nel dicembre 2016, Utkin è stato fotografato con il presidente russo  ad un ricevimento al Cremlino dato in onore di coloro che erano stati insigniti dell’Ordine del Coraggio e del titolo di Eroe della Federazione Russa   insieme ad Alexander Kuznetsov, comandante della prima compagnia di ricognizione e assalto di Wagner. E tutti i teatri di intervento del gruppo sono scenari in cui la Russia aveva o ha interessi strategici nazionali.

Nel gennaio 2018,  Wagner  annunciò lo schieramento di un contingente delle sue PMC (Private military companies) nella Repubblica Centrafricana, dopo che  la Russia esercitò la sua  pressione sul Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per permetterle di spedire armi e munizioni nel Paese, nonostante  la risoluzione 2127 del 2013 del Consiglio di sicurezza che sanzionava l’ embargo sulle armi. La Francia si era offerta di trasferire alla sua ex-colonia  armi sequestrate in Somalia nell’ex colonia francese, ma è stata costretta a lasciare il paese dalla Russia. Alla fine di marzo, il Ministero degli Affari esteri russo  dichiarò allora  l’invio di cinque soldati russi e di 170 “istruttori civili”  con scopi di addestramento...

Nel marzo 2021, un gruppo di esperti dell’ONU riferì al Guardian di Londra di gravi abusi e violenze da parte dei soldati di Wagner. E’ importante rilevare che gli appaltatori russi, che lavorano nell’ambito della missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA) avrebbero il compito di proteggere i civili e sostenere il Paese nello sforzo di costruire istituzioni durevoli. La missione di pace dell’ONU, forte di 15.000 persone, é presente  nella Repubblica Centrafricana dal 2014...

L'articolo di Maurizi Sacchi segue su Atlanteguerre.it

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