La Svizzera restituisce 321 milioni di dollari

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La Svizzera ha annunciato nei giorni scorsi che sarebbero stati riconsegnati alla Nigeria circa 321 milioni di dollari dirottati dal generale Sani Abacha, morto nel 1998. Questa restituzione fa parte di un accordo tra la Svizzera, la Nigeria e la Banca mondiale. Le tre entità hanno accettato di rimpatriare i fondi congelati sotto forma di un progetto sostenuto e controllato dalla Banca mondiale, per volontà del Consiglio federale svizzero.

«I fondi sono stati rimpatriati e confiscati dalla Svizzera nel corso di un procedimento penale condotto dall’ufficio del pubblico ministero contro Abba Abacha, figlio di Sani Abacha. Il progetto rafforzerà la sicurezza sociale per le fasce più povere della popolazione nigeriana. L’accordo regola anche l’erogazione di fondi restituiti a rate e definisce le misure concrete da adottare in caso di abuso o corruzione», spiegano le autorità svizzere in una dichiarazione ufficiale.

La procedura giudiziaria svizzera ha permesso di rimpatriare 458 milioni di dollari in Nigeria nel 2005, poi 350 nel 2009. Gli Stati Uniti hanno permesso d’altra parte di rintracciare e identificare 484 milioni di dollari relativi alla famiglia Abacha attraverso il loro sistema bancario. Washington intende restituire il tutto una volta che le procedure e le procedure legali saranno eseguite.

Sani Abacha, che prese il potere con la forza nel 1993, guidò la Nigeria con un pugno di ferro fino al 1998. Durante la sua presidenza, presumibilmente dirottò quasi 2,2 miliardi di dollari dalla banca centrale. Ad oggi, si è stati in grado di rimpatriare solo 1,3 miliardi della somma globale. Le somme sono state collocate in conti esteri. Il figlio dell’ex-uomo forte nigeriano Abba Abacha è stato accusato dalla magistratura svizzera di riciclaggio di denaro sporco, frode e falsificazione nell’aprile 2005, dopo la sua estradizione dalla Germania, dove era rifugiato, per trascorrere 561 giorni in detenzione.

Tra un anno, il Lussemburgo seguirà l’esempio della Svizzera ordinando il congelamento di tutti i fondi detenuti da Abacha. A marzo 2016, Berna e Abuja hanno infatti firmato una lettera di intenti per restituire questi beni deviati. I 321 milioni di dollari di questa rata erano stati depositati in Lussemburgo e bloccati da un tribunale a Ginevra nel dicembre 2014.

Armand Djoualeu da Cittanuova.it

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