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L’utopia concreta e realista di Giovannini
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È un messaggio realista quello di Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS). L’economista già presidente Istat e Ministro del Lavoro del governo Letta, gira l’Italia presentando la sua riflessione: il 10 gennaio era Trento all’incontro “L'Utopia sostenibile: come cambiare il nostro Futuro” organizzato dal Master di previsione sociale dell’Università degli studi di Trento.
Viviamo in un società dove nemmeno la qualità dell’aria che respiriamo è assicurata. Ma ancor prima dell’ambiente e la sostenibilità sociale che è a rischio.L’Europa non è più su un sentiero di sviluppo sostenibile e non sembra avere la capacità di alzare lo sguardo e immaginare un futuro diverso. Con il suo nuovo libro L’utopia sostenibile edito da Laterza, Giovannini descrive un possibile tracciato che promuove cambiamenti nell’economia, nella società, nell’ambiente e nelle istituzioni. Sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
La sostenibilità non è solo una dimensione ambientale, ma ha a che fare con la giustizia tra le generazioni e intragenerazionale. Giovannini ricorda che le previsioni OCSE ci parlando per i prossimi anni di una crescita ridotta del PIL europeo, di un aumento delle disuguaglianze e di un cambio drastico del mondo del lavoro. Non saranno sufficienti quindi politiche nazionali di compensazione economica. Serve un cambio di rotta dove le parole chiave siano innovazione, nuova governance e cambio di mentalità.
Non a caso l’ASviS propone l’inserimento nella prima parte della Costituzione italiana del principio dello sviluppo sostenibile, come fatto recentemente da Belgio, Francia, Norvegia e Svizzera: un modo per indurre nelle politiche nazionali e locali una maggiore attenzione anche alle generazioni future.
La paura è un sentimento sempre più diffuso nella nostra società, continua Giovannini. Ci porta a pensare che non possiamo cambiare il futuro e a guardare al passato con nostalgia. Il “make America great again” (rendi l’America grande ancora e come lo era in passato è il sottointeso) è lo slogan che cavalca questa attitudine. Ma una narrativa altrettanto vincente può essere quella proposta dall’Agenda 2030 che a fronte dello spaesamento crescente traccia obiettivi e politiche che promuovono, proteggono, preparano, prevengono e trasformano. Definiscono un piano concreto di giustizia sociale. E la concretezza è alla base anche del recente Rapporto della Commissione Indipendente sull'Uguaglianza Sostenibile|2019-2024 dove vengono indicate 100 e più idee per cambiare il futuro dell’Europa.
Insomma, la strada è tracciata, ma bisogna fare in fretta.
Federica Detassis