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Kossovo: i servizi segreti nascondono i crimini di guerra
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"La copertura di crimini di guerra commessi in Kossovo nel 1998 e durante i bombardamenti NATO è stata, soprattutto, un'attività della polizia portata avanti dagli uomini di fiducia di Vlajko Stojiljkovic, allora Ministro degli interni della Serbia, Nikola Sainovic, allora a capo del governo della Serbia, Vlastimir Djordjevic, a capo della pubblica sicurezza e dell'ex capo della Sicurezza di Stato della Serbia Rade Markovic. Nel sud della Serbia la persona di fiducia era Dragomir Tomic, alto funzionario del Governo e del Parlamento della Serbia sotto Slobodan Milosevic, attualmente proprietario della ditta Simpo Company, il cui apporto è stato fondamentale per organizzare il trasporto dei corpi dal Kossovo all'area di Vranje e Surdulica" - denuncia l'attivista per i diritti umani Natasa Kandic dell'associazione Humanitarian Law Centre in un articolo per B92 tradotto dall'Osservatorio sui Balcani.
La denuncia ha causato una vera e propria tempesta in Serbia proprio per aver riportato i nomi dei responsabili. Vi avrebbero preso parte inoltre membri dell'Unità Operazioni Speciali (Berretti Rossi), funzionari locali e nazionali della Sicurezza di Stato, il direttore - ed ora proprietario - della fabbrica Mackatica. "A Surdulica tutti sanno che, nella fabbrica sopramenzionata, durante i bombardamenti Nato vennero inceneriti corpi provenienti dal Kossovo. Ciononostante nessuno osa parlarne in pubblico perché chi è coinvolto nella vicenda è ancora al potere. Per impedire ai testimoni di parlare i capi locali della Sicurezza di Stato li hanno obbligati a sottoscrivere dichiarazioni dove avrebbero dichiarato di non "subire alcuna pressione psicologica per parlare di quanto è avvenuto presso la Mackatica nel maggio del 1999" - denuncia l'attivista.
Secondo i dati ricevuti dal Humanitarian Law Centre da una serie di fonti indipendenti, l'incenerimento di corpi presso l'azienda Mackatica avvenne due volte: il 16 ed il 24 maggio del 1999. In entrambi i casi dopo mezzanotte con la sicurezza affidata alle mani dei Berretti Rossi che, a quel tempo, avevano una propria base nel villaggio di Bele Vode, nei pressi di Vranje. Secondo queste informazioni Milorad Lukovic Legija, allora a capo dei Berretti Rossi, avrebbe personalmente scortato un carico di corpi ed era presente all'incenerimento. I corpi sono stati inceneriti nelle fornaci numero 4 e 5. E, a giudicare dai commenti fatti presso la Sicurezza di Stato di Surdulica, immediatamente dopo l'incenerimento, c'erano anche bambini tra le vittime.
In riferimento alle attività criminali commesse dai capi della polizia e della Sicurezza di Stato a Surdulica e Vranje, nel settembre del 2004, un gruppo di cittadini anonimi ha inviato una petizione all'ispettore generale del Ministro degli interni della Serbia, Vladimir Bozovic, al direttore della SIA della Serbia, Dragan Jocic ed al primo ministro della Serbia, Vojislav Kostunica nella quale venivano riportate le prove degli abusi delle autorità. Sino ad oggi nessuno ha commentato le evidenze raccolte da questi cittadini: racket, minacce, pagamenti fittizi, proprietà acquisita illegalmente ed altri tipi di attività criminali tra le quali anche l'eliminazione illegale di documenti della Sicurezza di Stato. "Tutte attività che chiariscono il ruolo dei "patrioti" e dei combattenti per il popolo serbo ai tempi dei bombardamenti Na ma anche dopo la caduta del regime di Milosevic" - conclude l'attivista per i diritti umani Natasa Kandic.