Italia: solidarietà a Giuliana Sgrena, pacifisti in piazza

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Numerosi sono i messaggi e i comunicati di solidarietà che sono arrivati dalle organizzazioni del movimento altermonista e per la pace. Dal comunicato di 'Un Ponte per' arriva un chiaro messaggio: "Non è una semplice solidarietà quella che esprimiamo a 'Il Manifesto' ; condividiamo con tutta la redazione e la famiglia le stesse emozioni, mentre aspettiamo che arrivi l'unica notizia che vogliamo ascoltare, quella che ci annuncia la sua liberazione e il ritorno a casa". Anche la campagna Sbilanciamoci! ha espresso la sua solidarietà. "Conosciamo e apprezziamo da tempo l'impegno professionale, politico e di pace di Giuliana - sin dagli anni della battaglia contro l'installazione degli euromissili e in tante parti del mondo- e rivolgiamo un pressante appello ai rapitori perché la giornalista del manifesto venga rilasciata subito" dichiara la campagna Sbilanciamoci! "Chiediamo al governo italiano di attivarsi da subito per non lasciare nessuna strada intentata per la liberazione di Giuliana". La campagna Sbilanciamoci! aderisce alla manifestazione convocata per domani dal manifesto.

I 'Beati costruttori di pace' nell'esprimere la loro solidarietà vogliono ribadire tutto l'impegno perchè questa occupazione militare finisca, ma anche si faccia chiarezza su cos'è resistenza e si rifiuti la violenza indiscriminata. Il Consiglio direttivo dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia ha assicurato che l'assoluta estraneità rispetto alla guerra e all'occupazione della giornalista e per pertanto chiedono l'immediata e incondizionata liberazione. " Coloro i quali hanno nelle loro mani Giuliana Sgrena sappiano che la sua liberazione è un atto dovuto alla legge e la consuetudine islamica. agli interessi del popolo iracheno e alla causa dell'Islam nel mondo".

Dal Glt nonviolenza e conflitti della Rete Lilliput viene espressa solidarietà a Giuliana Sgrena, rapita a Bagdhad, in un giorno di guerra. "Giuliana è una giornalista che vuole conoscere, sapere, capire. E' in Iraq a svolgere, con coraggio, il suo lavoro in nome della libertà di informazione e per il nostro diritto di cittadini ad essere informati. In questo periodo Giuliana seguiva con noi l'iter, prima e quasi unica fra i/le giornalisti/e, per far comprendere la gravità della possibile approvazione della revisione delle Leggi Penali Militari. Come coopromotori della campagna "Fermiamo la Censura Preventiva sulla Guerra" ci sentiamo particolarmente grati al lavoro e all'impegno di Giuliana che speriamo di poter riavere presto libera, a scrivere ancora di pace e di difesa dei diritti". Su questo tema il gruppo ART.11 di Roma ha condotto in serata l'azione di consegna del dossier sulla Liberta' di Informazione minacciata dalla Legge Delega, spostandosi poi davanti a Palazzo Chigi con un presidio permanente che continua da 109 giorni chiedendo ostinatamente il ritiro delle Truppe dall'Iraq.

Dall'Arci è arrivata la richiesta al Govenro di fare il possibile e l'impossibile per la sua liberazione, rendendosi disponibile al negoziato e alla trattativa. "Abbiamo conosciuto Giuliana in piazza, il 24 ottobre del 1981, sul palco di Piazza del Popolo. Il suo intervento chiuse la grande manifestazione per la pace che segnò l'inizio del nuovo movimento pacifista italiano - scrive la segreteria dell'Arci - sono passati tanti anni, e Giuliana è stata sempre in prima fila, da giornalista e da militante, contro tutte le guerre, contro tutte le oppressioni, contro tutte le ingiustizie". " Organizzeremo, insieme a tutto il movimento contro la guerra, iniziative e azioni in tutta Italia per chiedere il suo rilascio immediato e incondizionato. Chiederemo libertà per Giuliana e per tutto il popolo iracheno. Finisca l'occupazione, si ritirino le truppe italiane immediatamente". [AT]

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