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Italia: paese d'immigrazione
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La foto in copertina del 'Dossier Statistico Immigrazione 2003', presentato ieri a Roma da Caritas e Migrantes, è di una giovane madre nordafricana su un prato con un bambino in carrozzella che tiene un palloncino colorato. Una scena molto lontana dalla contrapposizione etnica e religiosa a cui si è spesso abituati. Il titolo del dossier 2003 è: "Italia, paese di immigrazione".
"Affermare che l'Italia è un paese di immigrazione può sembrare una banalità, ma costituisce una grande consapevolezza da acquisire, perché il dibattito in Italia è in buona misura refrattario a questa posta in gioco". Lo affermano nell'introduzione al Dossier i direttori di Caritas Italiana, Caritas di Roma e Fondazione Migrantes che hanno promosso la ricerca, che si propone ancora una volta come stimolo per un dibattito serio sull'immigrazione.
- Comunicato stampa di presentazione del Dossier (file .doc)
- Presentazione del dossier sulla regolarizzazione (file .pdf)
- Scheda sulla regolarizzazione (file .pdf)
In Italia vi sono oramai almeno 2 milioni e mezzo di soggiornanti regolari. Il gruppo più folto proviene dalla Romania seguita poi da Marocco ed Albania. Al quarto posto l'Ucraina con 120.000 soggiornanti. Una particolare attenzione meritano, secondo i curatori della ricerca, i paesi dell'Est Europa, che hanno inciso per ben il 60% sulle domande di regolarizzazione ed hanno di conseguenza quasi raddoppiato la loro consistenza.
Caritas e Migrantes forniscono anche alcune considerazioni sulla recente regolarizzazioni di cittadini stranieri entrati in Italia clandestinamente. Si tratta della quinta in nemmeno 20 anni. "Risulta evidente - si è dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione del Dossier - che questi provvedimenti eccezionali hanno finora costituito il pilastro principale della politica migratoria: la maggior parte degli immigrati oggi soggiornanti è venuta al di fuori dei canali ufficiali di ingresso, perché sono state fissate quote troppo basse e perché le procedure di accesso sono scarsamente praticabili. Dal 1999 ad oggi il consuntivo del fabbisogno aggiuntivo di lavoratori immigrati è infatti pari a circa 200.000 unità l'anno: basti pensare che la quota di lavoratori stabili programmata per il 2004 è, invece, di 29.500 unità. [DS]
Altre fonti: Migrantes