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Italia: microcredito e finanza etica per la pace
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Diverse iniziative inaugurano in Italia l'Anno internazionale del microcredito. Oggi a Firenze e il sabato 20 novembre a Bologna si celebra la "Giornata Nazionale della Finanza Etica" promossa dall'Associazione finanza etica (Afe). Giunta alla quarta edizione, la giornata vede importanti relatori confrontarsi sul tema "La finanza etica per la pace". Dopo "Società e l'Ambiente", la Pace sarà il tema conclusivo di una trilogia che durante questi anni ha inteso gettare le basi di un sistema finanziario alternativo e costruttore di un'economia pace. "Non è beneficenza e non è nemmeno un'economia di nicchia - sottolinea Gallicani, Direttore dell'Afe. La Finanza Etica è un percorso di ricerca tra una gestione che sia economicamente efficiente ma nel contempo rispettosa dei diritti umani e delle risorse ambientali che ne sono il presupposto. Superando i conflitti, la finanza etica è dunque un vero strumento di pace".
Ad aprire le porte dell'anno internazionale del microcredito saranno gli ospiti della manifestazione, fra cui diversi microimprenditori. "Il microcredito viene sempre più utilizzato dalla finanza etica - nota Gallicani - perché da la possibilità a tutti, anche i cosiddetti 'non bancabili' di ottenere piccoli prestiti. In questo senso riteniamo il microcredito uno strumento finanziario realmente in grado di creare un'economia di solidarietà e di pace". In effetti, il microcredito è ormai un fenomeno crescente, che oggi finanzia oltre 41 milioni e mezzo di poveri nel mondo, su un totale di 67 milioni di clienti, i quali dal 1997 (anno del primo censimento) aumentano, in media, del 38% ogni anno. In Italia, il volume d'affari delle attività di microcredito nei paesi in via di sviluppo supera ormai i 7 milioni di euro. Ma le esperienze di microcredito non sono solo lontane dalle nostre realtà: durante la giornata verranno presentati progetti di microfinanza realizzati in Italia e volti a sopperire alle necessità finanziarie delle fasce più deboli all'interno di piccole comunità di mutuo soccorso.
E il 55% dei finanziamenti del microcredito italiano viene erogato a Firenze. Secondo la ricerca condotta da Lunaria per conto dell'Associazione Finanza Etica, Firenze si candida con questi dati al ruolo di città guida nella sperimentazione del microcredito come strumento di una nuova convivenza solidale. Negli ultimi quattro anni in Italia sono stati erogati circa 550mila euro in microfinanziamenti, prestiti di piccole somme che hanno interessato circa 330 beneficiari. Di questa somma totale, quasi 300mila euro sono stati raccolti e prestati a Firenze, a circa 130 persone "non bancabili", cioè prive delle garanzie sufficienti a farsi concedere un prestito da una banca tradizionale. Per venire incontro alle difficoltà di questi nuovi "poveri", sono nate in due quartieri di periferia forme diverse di solidarietà finanziaria.
La giornata quest'anno ha un doppio appuntamento: a Firenze e Bologna, rispettivamente il 18 e 20 Novembre 2004. "La Giornata Nazionale della Finanza Etica cresce e raccoglie, oltre al patrocinio della Regione Emilia Romagna, anche quello della Regione Toscana, con i rispettivi comuni e provincie - prosegue Gallicani - segno del crescente interesse nei confronti della finanza solidale, considerata sempre più come un'alternativa concreta ed efficace anche da parte delle Istituzioni".
E oggi a Milano si è tenuto il convegno "Investire in microfinanza: il ruolo delle banche". "La microfinanza in Italia non è all'anno zero"- ha affermato il direttore generale dell'ABI Giuseppe Zadra intervenendo al convegno. "Nel 22% degli sportelli delle banche italiane si trovano già servizi di microfinanza. La domanda di questi servizi è però molto elevata e chiama le banche a dare nuove risposte". Nel mondo il 90% della popolazione, soprattutto nei paesi poveri a medio e basso reddito, non ha accesso al credito.
Tra le categorie a maggior rischio di esclusione finanziaria nel nostro paese ci sono le microimprese, gli immigrati, i lavoratori atipici. Il 75% delle banche che offre già servizi di microfinanza prevede il credito alle microimprese, il 50% agli immigrati, il 25% ai lavoratori atipici, l'8,3% ai senza fissa dimora. Gli immigrati inviano ogni anno dall'Italia nei paesi d'origine 5 miliardi di euro di rimesse. Ma meno della metà di esse passa per il sistema bancario. "Mancano soprattutto le banche corrispondenti nei paesi poveri" - ha precisato Zadra. Le nuove istituzioni di microcredito che si stanno diffondendo nel mondo - oltre 2.500 in Asia, Africa e America Latina - potrebbero però costituire proprio questo sistema bancario che accoglie le rimesse a condizioni eque, come hanno sostenuto Aldo Moauro di Microfinanza e Josè Luis Rhi Sausi del Cespi.
Tra le novità degli ultimi anni, sottolineate da Robert Christen del Cgap (Banca Mondiale), la trasformazione di molte organizzazioni di microcredito in vere e proprie microbanche che offrono servizi finanziari efficienti alla popolazione più povera e il nuovo impegno nella microfinanza delle banche commerciali: 280 in tutto il mondo, sia dei paesi in via di sviluppo (ne ha parlato Anil Kumar di ICICI Bank India) sia occidentali, come il credito cooperativo italiano, su cui è intervenuto il presidente di Federcasse Alessandro Azzi.
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, l'80% della popolazione mondiale ottiene solo il 5,4% del credito erogato dal sistema bancario. L'esclusione finanziaria è presente anche nei paesi ricchi: secondo l'indagine sui bilanci delle famiglie di Banca d'Italia, in Italia oltre 2 milioni 900 mila famiglie, il 14,1% del totale, non accedono ai servizi bancari. [GB]
Altre fonti: Microfinanza, Metamorfosi