Italia: la militarizzazione dei vigili del fuoco

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A inizio luglio si è sollevata una polemica dopo l'annuncio del Ministro Pisanu riguardo al servizio estivo di accoglienza rivolto agli anziani rimasti in città. Nelle caserme d'Italia agli anziani verrà offerto sale d'accoglienza dove oltre ai dirigenti e ai vigili in servizio ci saranno i rappresentanti dell'Associazione nazionale dei vigili del fuoco in congedo, chiamati a svolgere il ruolo di "tutor". Maria Guidotti, presidente dell'associazione Auser (Associazione per l'autogestione dei servizi e la solidarieta') ha commentato duramente la proposta del governo, ricordando che gli anziani sono cittadini e non oggetti da custodire. Un botta e risposta c'è stato anche con i sindacati delle Rappresentanze Sindacali di Base del Publico Impiego (RdB-Cub P.I.) dei Vigili del Fuoco: "I vigili del fuoco stanno tutti i giorni accanto alla gente e che questa iniziativa non risolve il problema di prestare assistenza e garantire spazi aggregativi agli anziani, ma rischia invece di trasformare le sedi di servizio in luoghi di sosta pericolosi per queste persone". Forti perplessità dovute anche al fatto che in estate ci sono forti carenze di organico e insostenibili condizioni di lavoro delle squadre di soccorso. E proprio partendo dalla condizione dei lavoratori in Italia, la RdB-Cub pone al centro dell'agenda politica del movimento della pace la militarizzazione del corpo dei VVF.

Da un comunicato della RdB-Cub P.I. emerge che il Parlamento si è impegnato ad approvare il disegno di legge sulla "Riforma del rapporto di lavoro del Corpo nazionale dei vigili del fuoco". La proposta di legge vuole trasformare il rapporto di lavoro dei vigili del fuoco, equiparandoli ad una sorta di nuova forza di polizia. Si prevede l'assegnazione ai pompieri del nuovo compito di difesa civile, comprendendo in sé la garanzia e la sicurezza delle istituzioni, la capacità di sopravvivenza economica, produttiva e logistica del "sistema Paese" in occasione di crisi interne o internazionali. In particolare si prevede la gestione di crisi dovute a armi di distruzione di massa di tipo nucleare, batteriologico e chimico. Secondo la RdB-Cub P.I. "il sistema di protezione civile del nostro paese rischia di cadere sotto mano militare, ridisegnando alcune funzioni amministrative per porre così alcune strutture da sempre al servizio della collettività, nell'ambito del nuovo modello di difesa". Il disegno di legge prevede di inserire nella difesa nazionale strutture civili, come i vigili del fuoco, gli operatori del 118, con la precisa volontà di utilizzare le risorse umane e strumentali nella gestione delle attività cosiddette di difesa civile, fuori e dentro l'area NATO, sottomettendo ulteriormente alle esigenze militari, lavoratori che vogliono invece espletare funzioni e competenze di natura prettamente sociale.

Un gruppo di studiosi e attivisti nonviolenti, tra cui Antonino Drago, Alex Zanotelli e Alberto L'Abate,
ha sottoscritto un appello che sostiene chi all'interno dei Vigili del Fuoco rema contro questa tendenza alla militarizzazione. "I 33mila VVF sarebbero il naturale sostegno di una seria Protezione Civile che - sottolineano i promotori dell'appello - dovrebbe sviluppare l'autorganizzazione della società civile per prevedere, prevenire e rimediare ai disastri naturali, ecologici, industriali e potenzialmente anche militari". Dal 1985 la Corte Costituzionale ha sancito che la difesa con le armi è equivalenti a quella senza armi ma nonostante questo il governo attuale sta spostando il confine tra i due tipi di difese a favore di quella armata, in modo da mantenere il pregiudizio che ogni difesa o è armata o non è difesa. In questi anni molte sono state le lotte contro questa tendenza alla militarizzazione ed anzi i CUB hanno anche controproposto un notevole progetto di legge AC 2868 Istituzione del Corpo nazionale di Protezione Civile. Intanto in queste settimane si è avviato tra la RdB-Cub e la Lega Obiettori di Coscienza alcune azioni per ostacolare i decreti attuativi della legge di modifica del rapporto di lavoro dei vigili del fuoco prevedendo l'ingresso nel Corpo nazionale di giovani che svolgono il Servizio Civile, per permettere una crescita ulteriore del patrimonio di solidarietà propria dei vigili del fuoco. [AT]

Altre fonti: Auser, RdB Vigili del Fuoco

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