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Italia: il sequestro di Indymedia e la rete per la pace
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Nel pomeriggio di giovedì 7 ottobre le autorità statunitensi hanno emesso un ordine federale imponendo all'ufficio di Rackspace negli Stati Uniti di consegnare loro l'hardware che ospitava i siti di informazione libera di Indymedia situato a Londra. "Non e' chiaro come e perchè un server che e' fuori dalla giuridisdizione statunitense possa essere sequestrato dalle autorità degli Stati Uniti" commenta in una nota il collettivo di Indymedia Italia. Negli ultimi mesi il governo federale degli Stati Uniti ha condotto numerosi attacchi ai danni dei vari centri Indymedia nel mondo. In agosto i servizi segreti hanno cercato di interrompere il NYC IMC prima della convention repubblicana provando a sequestrare i logs da un provider internet negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Il mese scorso la Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) ha chiuso numerose radio comunitarie in tutti gli Stati Uniti. L'Associazione Peacelink ha appreso con preoccupazione la notizia è ha definito questo sequestro contro il diritto alla comunicazione e all'informazione oltre che contro il diritto alla privacy e alla segretezza della corrispondenza. Secondo Carlo Gubitosa di Peacelink questo sequestro "mette a rischio le libertà di tutti i siti di comunicazione sociale, italiani e internazionali, che svolgono attivita' pubbliche alla luce del sole cosi' come ha sempre fatto finora il network indymedia".
E da Peacelink viene lanciato il nuovo programma di gestione di contenuti web pensato per le associazioni di volontariato, le organizzazioni della società civile e per chi costruisce reti di solidarietà, soggetti spesso dotati di poche risorse e privi di una comunicazione efficace su internet. Tecnicamente si tratta di un Content Management System, sviluppato in php su sistema operativo open source GNU/Linux ed è completamente gratutito e può essere personalizzato e gestito collegialmente, mediante "redazioni collettive", dalle organizzazioni che hanno un proprio dominio Internet. "E' un prodotto estremamente funzionale alla partecipazione democratica in rete - afferma Iannuzzelli - e quindi molto diverso rispetto ai programmi per siti web commerciali o di intrattenimento". Il software open source PhPeace è nato da un'idea di PeaceLink.it, lo storico e virtuoso sito internet pacifista che sin dal 1991 promuove la cultura della pace attraverso la telematica, PhPeace verrà presentato ufficialmente al "Seminario nazionale di telematica per la pace" che si terrà a Firenze dal 28 ottobre al 4 novembre 2004.
E dal 15 al 17 ottobtre si terrà la seconda edizione del Convivio dei Popoli che quest'anno sarà dedicata alla comunicazione di Pace ed è organizzato in collaborazione con il Coordinamento Riccione per la pace, Tavola della Pace e il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace. "I media sono uno degli strumenti piu' terribili del sistema economico in cui stiamo vivendo, un sistema dove a consumare tutto sono in pochi" commenta Padre Alex Zanotelli che sarà presente all'appuntamento - "non si può pensare che i mass media, tranne quelli cosiddetti alternativi, possano veicolare comunicazioni di pace. Anche alla Rai, che e' un servizio pubblico, non accettano determinate analisi o determinati discorsi, non perchè vi siano cattivi giornalisti, ma perchè in questo momento non possono far altro che ripetere la voce del padrone". Di questo tema si è parlato lo scorso 30 settembre nell'incontro di Me/So, il tavolo Media e Società creato da un gruppo di giornalisti di diverse testate e da rappresentanti di diverse associazioni tra cui Arci, Libera, Megachip, Peacelink e Carta. Gli aderenti a Me/So hanno consegnato al Presidente del Parlamento Europeo una proposta di emendamento sul pluralismo e sulla libertà di informazione alla Costituzione europea. Tra le varie riflessioni che sono emerse nell'incontro c'è quella che i media tradizionali informano di più con le "breaking news" , le notizie che irrompono nella nostra vita con gli aggiornamenti sugli ostaggi, sulla guerra, sul terrorismo. Gli altri media -alternativi, complementari, Internet - informano di più con le "making news", le notizie che costruiscono , che dietro hanno un progetto. Eppure anche tra i media generalisti dovrebbe esserci uno spazio per le "making news". [AT]
Altre fonti: Cunegonda, Tavola della Pace, Italy Indymedia