Italia: commercio equo e bio per le città

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Pullulano le iniziative del commercio etico e biologico. Si è da poco conclusa la settimana "Io faccio la spesa giusta" promossa da Fairtrade TransFair Italia, mentre Verona ha visto il successo nello scorso weekend di "Naturalmente Verona" con la partecipazione di agricoltori biologici, artigiani, negozi di distribuzione di prodotti del commercio equo e solidale, rappresentanti del turismo responsabile e del consumo critico, associazioni ambientaliste e di salvaguardia del territorio, associazioni di volontariato, imprese finanziarie a finalità etica.

Sta intanto per partire la seconda edizione di Eco&Equo, mostra mercato nazionale dei prodotti ecocompatibili ed equosolidali che si terrà alla fiera di Ancona dall'8 al 10 ottobre. Un'occasione per un confronto pubblico con Regioni, Province e Comuni perché in tutta Italia si moltiplichino le esperienze di "altra economia" all'interno della comunità locale. Ricca l'attività convegnistica e numerosi workshop nei quali sarà possibile conoscere le attività di molte delle organizzazioni presenti, ricevere informazioni su come costituire un gruppo di acquisto solidale, aprire una bottega del commercio equo, utilizzare in modo 'etico' il proprio risparmio, imparare a degustare un prodotto equosolidale.

Anche in Italia le pratiche delle economie solidali si stanno diffondendo diventando un vero distretto economico a Torino; reti di consumatori e imprese diverse si organizzano da Milano a Napoli, dalla Sardegna alla Brianza A Roma, grazie alla collaborazione gli Enti locali, è in costruzione una vera città dell'Altra economia. Un risultato del quale è parte integrante la diffusione del commercio equo nella capitale: secondo gli ultimi dati a disposizione, le vendite di prodotti del Commercio Equo e Solidale solo attraverso il canale delle Botteghe del Mondo a Roma sono aumentate negli ultimi anni, passando da 546.300 euro nel 2000 ai quasi 2milioni di oggi, con un tasso di crescita annuale che ha superato il 40%.

Nell'ultimo anno si stanno inoltre aprendo nuove possibilità di cooperazione con gli Enti Locali. Da Genova a Firenze, da Piacenza, a Bolzano, ad Alessandria, grazie anche al progetto ristorazione solidale di Ctm Altromercato, oltre 70mila studenti mangiano alla mensa scolastica i prodotti del commercio equo e solidale. E anche le loro famiglie possono conoscere progetti con i quali circa 4000 organizzazioni di tutto il mondo garantiscono i diritti di oltre 5 milioni di contadini e artigiani di più di 50 Paesi. Cresce d'interesse anche la parte eco-compatibile, con il coinvolgimento di parchi nazionali e regionali, riserve naturali, aree protette e comunità locali

Oggi sono ben 16 i capitolati d'appalto pubblico in tutta Italia che si aprono ai prodotti equi: un potere d'acquisto, quello della pubblica amministrazione, che vale in Europa il 14% del Pil, in Italia il 18%, e che può orientare imprese e cittadini verso scelte di produzione e consumo socio ed eco-responsabili.
In Europa ci sono già alcune esperienze consolidate: in Francia 229 amministrazioni locali sostengono acquisti pubblici etici, in Germania 100 comuni hanno scelto il caffè equo per mense e uffici pubblici, in Inghilterra città come Gloucester e Bristol scelgono il commercio equo e in Lussemburgo sono 14 i Comuni che privilegiano questi prodotti. [GB]

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